Trapianti, Gridelli: “Per Ismett parlano i numeri e la fine dei “viaggi della speranza”

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“Il bilancio di questi vent’anni si può vedere dai numeri, un numero veramente rilevante di trapianti e quindi la cessazione della necessità dei viaggi della speranza per ricevere trapianti e non solo e direi più in generale che la gestione di questo centro trapianti  da parte di una grande organizzazione sanitaria americana come Upmc ha consentito di raggiungere oltre a importanti risultati clinici anche ad attrarre fondi che vengono utilizzati per lo sviluppo sociale ed economico della Regione, quindi non solo con Ismett ma adesso anche con Fondazione Rimed e con il centro di ricerca di Carini la cui costruzione verrà avviata nei prossimi mesi”. Lo ha affermato il professore Bruno Gridelli, vice presidente della Fondazione Ri.Med, direttore di UPMC International e tra i massimi esperti di trapianti del fegato a livello internazionale a Palermo  per il workshop medico-scientifico dal titolo “Immaginando il futuro del trapianto di fegato”, nell’ambito delle celebrazioni della fondazione di Ismett, l’Istituto mediterraneo dei trapianti e terapie ad alta specializzazione.

“Sicuramente – ha aggiunto Gridelli – i risultati sono la conseguenza di un rapporto di collaborazione stretto e continuativo tra il governo regionale, nazionale e il centro di medicina accademica americano”.

L’eccellenza sanitaria in Sicilia è realizzabile e lo dimostra il progetto Ismett. “E’ possibile fare eccellenza sanitaria dappertutto, la Sicilia non è certamente seconda a nessuno in termini di intelligenze e risorse umane e anche direi di attenzione a quelle che sono le necessità di cura dei pazienti – sottolinea Gridelli – ma è importante l’organizzazione e penso che il messaggio di Ismett sia proprio questo, che con una buona organizzazione e con una stretta collaborazione tra istituzioni nazionali e, comunque, organizzazioni cliniche e gestionali di grande livello, si possono ottenere risultati straordinari che possono essere anche espansi anche ad altre aree della Sicilia che dell’Italia”.

E sul futuro dei trapianti Gridelli ha sottolineato: “Ci sono tanti campi in cui stiamo cercando di migliorare ulteriormente i risultati, quello di aumentare la disponibilità di organi e quindi sempre di più utilizzare tecniche per ricondizionare gli organi prelevati da donatori cadaveri e poi il campo delle donazioni da donatore vivente che dovrà tornare ad espandersi. Fino a qualche anno fa anche in Italia c’era un discreto volume di trapianti di fegato da donatore vivente, ma ci sono state poi delle battute d’arresto, è un campo in cui è necessario impegnarsi tutti”, ha concluso.