Russia e venti di guerra nel Mediterraneo: Putin muove le navi verso al Siria

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Russia e venti di guerra nel Mediterraneo: Putin muove le navi verso al Siria. E’ notizia di qualche giorno che la Russia ha inviato diverse navi della Flotta del Nord e parte della Flotta del Baltico per sostenere le operazioni militari in Siria dimostrando di appoggiare in modo definitivo una guerra in Medio Oriente.

Dal suo quartier generale di Severomorsk e dalla base di Murmansk sono partite la portaerei Admiral Kuznecov con il suo gruppo navale, l’incrociatore Pietro il Grande, due cacciatorpediniere Severomorsk e Kulako, quattro navi di supporto della Kol’skaya Flotilla oltre ad un sommergibile della classe Victor III, la nave rifornimento Sergey Osipov (classe Boris Chilikin),  sue navi di supporto e il rimorchiatore d’altura Nikolay Chiker.

Era dal lontano 2007 che le navi della Flotta del Nord non entravano nel Mediterraneo con uno schieramento così imponente. Questa potrebbe risultare la più grande operazione dai tempi della guerra fredda.

La Kuznecov è l’unica portaerei in possesso alla Federazione Russa anche se la denominazione corretta è ТАВКР/TAVKR incrociatore pesante portaeromobili missilistico, astuta denominazione per aggirare la Convenzione di Montreux per le navi che transitano per i Dardanelli e il Bosforo tra il Mediterraneo ed il Mar Nero. Equipaggiata con 15 aerei da guerra Su-33 e MIG-29K  e di circa 12 Ka-52K, Ka-27  e di altrettanti elicotteri, è l’espressione del nuovo ruolo di potenza egemone che la Russia di Putin vuole esercitare.

In questo momento pare che la flotta sia al largo delle coste del Portogallo in direzione stretto di Gibilterra monitorata dal sistema Marine Traffic grazie al transponder della nave di rifornimento Sergey Osipov. Dopo aver attraversato La Manica, la flotta russa è puntualmente sorvegliata da navi e mezzi della NATO di Gran Bretagna, Paesi Bassi e Norvegia.

Un dispiegamento di forze di questa entità testimonia l’intenzione della Russia a potenziare da un lato la propria Marina, tornata con preponderanza per armamento e tonnellaggio e dall’altro lato ad intensificare il volume di fuoco in Siria a supporto delle operazioni aeree che affiancano l’esercito di Bashar al Assad per l’offensiva finale su Aleppo.

Nel Mediterraneo, nel frattempo, aumentano le unità navali della VI Flotta statunitense, della Flotta francese alcune unità navali della Marina Cinese ed alcune unità della 24^ flotta iraniana dell’Ammiraglio Habibollah Sayyari, tutti elementi di alta tensione per uno scacchiere geopolitico al limite del collasso. (Davide Bruno)