Tra le tante ombre di questo avvio di stagione, una luce rosanero brilla con il giovane Simone Lo Faso. L’attaccante è stato la lieta sorpresa del Palermo nella sfrortunata sfida contro il Milan. Nonostante la sconfitta, il giovane 18enne, palermitano di nascita, in campo si è ben disimpegnato e si è fatto apprezzare.
“Mi sono allenato bene, ho sempre dato il 100 per cento per raggiungere quello che per me è un sogno – ha detto il giocatore nella conferenza stampa di oggi -. Domenica non mi tremavano le gambe, ho saputo reggere la tensione cercando di restare tranquillo. Grazie anche alla mia famiglia non ho sentito la pressione che può giocare dei brutti scherzi. Per un palermitano come me è un sogno arrivare in Serie A, è stato qualcosa di incredibile. Sono il primo tifoso di questa maglia. Lottare per la maglia della propria città è qualcosa di straordinario”.
Simone Lo Faso si sta trovando bene con il tecnico che lo ha fatto esordire nella massima serie: “De Zerbi è un allenatore preparatissimo, si vede dal gioco che esprime. Io sono il più piccolo e cerco di apprendere da tutti. Con Diamanti ho un rapporto ottimo cosi’ come con gli altri. Ai miei compagni più esperti cerco sempre di rubare qualche segreto in campo ma anche gli atteggiamenti fuori dal campo”.
Il 18enne attaccante rosanero è rimasto a Palermo, mentre un altro giovane promettente palermitano, Antonino La Gumina è stato ceduto in prestito alla Ternana in serie B per fare esperienza e proprio oggi sarà operato per la lesione al collaterale mediale del ginocchio sinistro. “Ho sentito La Gumina, siamo amici e anche attaccati. Gli faccio un in bocca al lupo, spero che recuperi presto dall’infortunio”.
Parlando del suo futuro Lo Faso aggiunge: “Il mio obiettivo è continuare ad allenarmi come ho sempre fatto. Ringrazio il presidente per la fiducia posta nei miei confronti. Paragonato a Cassano? Posso essere soltanto felice per i paragoni, lui è un grande calciatore io devo ancora dimostrare tanto. Ci sono tanti giovani italiani, da Donnarumma a Locatelli ma non solo, pronti per la Serie A”. Infine un pensiero a chi dal settore giovanile lo ha aiutato a compiere la scalata: “Baccin, Porchia, mister Tutrone ma anche mister Bosi. Voglio ringraziare tutti perché ognuno di loro mi ha trasmesso qualcosa”.