Alfano battezza Alternativa Popolare e leva la parola destra dal suo partito

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Alfano battezza Alternativa Popolare e leva la parola destra dal suo partito. Una parola che cominciava a pesare in un movimento che nel corso di questa legislatura è sempre più diventato la “stampella” di Matteo Renzi e ora anche di Paolo Gentiloni, ma che nonostante tutto è sopravvissuto alle divisioni del centrodestra, con posti importanti nell’esecutivo nazionale.

Un cuore giallo in campo blu: il simbolo di Alternativa Popolare il movimento lanciato da Angelino Alfano. Esce di scena il Nuovo centro destra, Ncd, i cui delegati hanno votato all’unanimità in assemblea il cambio di nome. A Roma alla nascita del nuovo soggetto politico erano presenti fra gli altri i ministri Beatrice Lorenzin ed Enrico Costa, Maurizio Lupi, Fabrizio Cicchitto e Roberto Formigoni.

“Cambiamo pagina ma non cambiamo ideali. La nostra scelta è il popolarismo europeo. Noi saremo il voto utile”, dice Angelino Alfano dal palco ribadendo di essere l’alternativa “a chi urla “vaffa”, a chi dice “ruspa” ma anche alla sinistra dell’indietro tutta”, specifica. “Noi non vogliamo lasciare l’Europa, la vogliamo cambiare – dice ancora – perché chi di noi non ha mai avuto problemi di condominio? Noi non vogliamo uscire dalla nostra casa noi vogliamo risolvere i nostri problemi”.

Una critica a Forza Italia che “ha deciso di allearsi con i Lepenisti” ma allo stesso tempo una scelta “che non ci fa virare a sinistra”. Il responsabile della Farnesina lancia poi un appello perché “nella politica ci sono persone che la pensano nello stesso modo e che dicono le stesse cose ma da palchi diversi. Noi proponiamo un incontro fra amici, fra buoni vicini ed un metodo di lavoro. Non pretendiamo di avere la leadership. Uniamoci poi le primarie sceglieranno il leader”.

“Con il Pd che si sposta a sinistra  -ha affermato –  e Fi che si sposta a destra, restano delle praterie al centro: questo è il nostro campo di gioco. E dobbiamo giocare senza pretese di leadership”.Poche regole ma chiare. “Chi vince guiderà, chi perde lo aiuterà e le primarie non si devono fare solo per i leader ma anche per la scelta dei singoli parlamentari. Così credetemi parteciperanno in tantissimi. Crediamo che milioni di italiani la pensino come noi ed abbiano bisogno di una rappresentanza”.

Nessun accordo pre elettorale. “Con questa legge andremo da soli. Saranno gli altri a cercarti perché non avranno i numeri per governare”, dichiara dal palco alzando il volume della voce. “Noi gli diremo: questo è il nostro programma o lo realizzate e la maggioranza ve la cercate con gli estremisti”. Lo slogan è “il coraggio di costruire insieme”.

“Noi siamo qui per voltare pagina. Siamo chiamati ad organizzare un movimento politico ed a ripartire pur non essendoci mai fermati”, il pensiero di Alfano che rivendica con forza la scelte del passato, “Noi abbiamo difeso i valori e difendere i valori non è mai gratis. Lo rifarei? Sì, siamo passati dalla porta stretta ma siamo andati nella direzione giusta”.

“Bisogna avere memoria per avere futuro, ecco perché abbiamo dato al nostro figlio, Alternativa popolare, il nome del nostro padre, il popolarismo”, ha spiegato Angelino Alfano, presidente di Alternativa popolare, chiudendo l’Assemblea del nuovo movimento. “Siamo un partito nazionale e interclassista, siamo un movimento che ha voce in capitolo e dice la propria”.

“Noi siamo un movimento nazionale, dobbiamo essere per il Nord insieme al Sud, ed essere per il Sud insieme al Nord. Se noi che siamo popolari mettiamo in competizione Nord e Sud, è finita”. Ricucire i troppi strappi nel nostro paese, questo è il nostro orizzonte. Vogliamo unire coloro i quali sanno che non ci può essere altra rappresentanza possibile per loro di fronte alla ruspa, ai vaffa e alla rottamazione, che non sono un intero processo politico”, ha affermato il ministro degli Esteri, Angelino Alfano chiudendo l’Assemblea del nuovo movimento. “C’è un verbo, costruire, e quello vogliamo fare: costruire una casa dei moderati, dei liberali, dei popolari”, ha aggiunto.

“Oggi ci facciamo interpreti di una vasta area popolare, liberale, riformista che c’è nel paese. Il passato ha segnato le nostre coscienze e ha lasciato cicatrici. Ma cosa sarebbe oggi l’Italia senza questo straordinario sforzo e coraggio? In questi quattro anni abbiamo consentito a questo Paese di stare in piedi. Abbiamo messo prima l’Italia. Oggi insieme ad Angelino Alfano lanciamo una nuova sfida, alternativa ai populisti e per gli italiani”, ha detto il deputato palermitano Dore Misuraca, responsabile nazionale Enti locali Ncd, all’assemblea nazionale del partito che ha approvato il cambio del nome in Alternativa popolare.

Strizza l’occhio ad Alfano Giampiero D’Alia, coordinatore dei Centristi per l’Europa, ex Udc.  “La decisione di Alfano di superare Ncd è un passo in avanti positivo verso la nascita di una nuova offerta politica per i popolari e i moderati italiani”, ha affermato. “La strada migliore – ha osservato D’Alia – per riunire le traiettorie politiche dell’area centrista, oggi marginalizzata dalle divisioni e in deficit di credibilità, è costruire un nuovo soggetto politico dal basso con le primarie”.

“Bisogna riunirsi – ha aggiunto il parlamentare – attorno a valori forti di riferimento, quelli della comune appartenenza al Partito Popolare europeo, con un programma di governo ancorato al rilancio dell’Unione politica dell’Europa. “Noi – ha concluso – siamo pronti a dare una mano in questa direzione, l’unica in grado di porre un argine di serietà al populismo di Grillo e Salvini”.

Battuta sui social per Giorgia Meloni: “Il nuovo partito di Alfano: Alternativa (alla volonta’) Popolare”, ha scritto su Twitter il presidente di Fratelli d’Italia.