Caso Dell’Utri, interviene anche Cuffaro: “Deve andare a casa per curarsi, lo Stato sia padre”

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Lo Stato per i suoi figli, tutti, è padre e come tale deve comportarsi. Non come un patrigno, privo di umanità e sensibilità. Le istituzioni che lo rappresentano devono saper cogliere questo nobile significato”.

Così, in una nota, Salvatore Cuffaro, ex presidente della regione Sicilia, condannato a sette anni di reclusione. “Il carcere, secondo la nostra Costituzione – dice Cuffaro – deve avere un valore rieducativo e mirare al reinserimento del reo nella società e non rappresentare una punizione fine a se stessa. Lo Stato e, in questo caso, la magistratura di sorveglianza, credo debbano restituire il cittadino Marcello Dell’Utri alla sua casa perché possa curarsi e continuare, accompagnato dall’amore della sua famiglia, il suo processo di rieducazione e risocializzazione”.

“Solo in questo modo – conclude Cuffaro – la giustizia darà valore al significato che la nostra Costituzione assegna alla pena. So cos’è la sofferenza del carcere e per questo prego perché la nostra giustizia, nella quale ostinatamente continuo a credere ed a affidarmi, possa rivedere la sua decisione e consentire a Dell’Utri di scontare la sua pena in detenzione a casa”.