Terza notte sotto i portici delle Poste centrali di Palermo, quarto giorno di digiuno per Biagio Conte, l’angelo del poveri, per i quali nei primi anni novanta, allora un giovanissimo che decise di lasciare agi e impresa di famiglia, con il suo saio verde e i suoi occhi azzurri, ha costruito la cittadella della solidarietà.
La Missione speranza e carità. Un miracolo d’amore e al contempo un progetto solido che ha dato casa, motivazione e orizzonte a chi aveva perso tutto.
Ora è in strada a sfidare il freddo contro l’indifferenza, scosso dalla recente morte di un clochard, a poche settimane da un’altra, ha voluto iniziare la sua battaglia, da senzatetto per i senza-tetto, per gli “uomini-senza” con l’invito rivolto a tutti di scuotersi. Ieri dei ragazzi della vicina scuola sono scesi a cantare per questo missionario laico, in segno di condivisione.
Una lenta ma continua processione di cittadini, fratelli accolti, autorità, giornalisti, sacerdoti, si inginocchia davanti a questo altare di povertà. Sul posto anche il sindaco Leoluca Orlando impegnato a realizzare un articolato piano di interventi che va dall’assistenza a centri diurni e dormitori.