Arriveranno in Sicilia 30 milioni di fondi Anas per l’emergenza sulla A19, più altri 27,4 milioni di fondi della Protezione Civile nazionale per altri interventi sulla viabilità alternativa, in particolare nel comprensorio madonita: il Consiglio dei Ministri ha dato l’ok alla dichiarazione dello stato di emergenza, attesa per avviare i cantieri urgenti dopo il cedimento del pilone sul viadotto Hymera che ha provocato la chiusura di un tratto dell’autostrada Palermo-Catania, fra Scillato e Tremonzelli.
Lo stato di emergenza dovrebbe a questo punto sbloccare l’iter accelerato per i lavori: non soltanto quelli per il viadotto, che dovrà essere demolito e ricostruito (serviranno, per l’appunto, circa 30 milioni e due anni di lavoro) ma anche per la bretella provvisoria, che potrebbe essere ultimata in 3 mesi a partire dall’apertura del cantiere.
Una soluzione di compromesso, insomma, alla fine di un braccio di ferro tra governo nazionale e Regione: l’amministrazione Crocetta aveva chiesto 200 milioni per l’intero sistema della viabilità siciliana in attesa di manutenzione e per fermare i movimenti franosi come quello che ha investito i piloni del viadotto Hymera ma fin dall’inizio il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio aveva mostrato perplessità e fatto intendere che l’orientamento era quello di concedere risorse limitate agli interventi più urgenti.
Dal cedimento del pilone è trascorso un mese, e da allora le ripercussioni sulla circolazione in tutta la Sicilia sono state pesanti, con l’Isola letteralmente divisa in due e traffico dirottato sulle strade statali e provinciali delle Madonie. Disagi lamentati soprattutto dagli autotrasportatori, che la settimana scorsa avevano minacciato la serrata chiedendo misure compensative.