L’Assessorato regionale dell’Agricoltura è stato condannato a pagare le spese giudiziali riguardanti un procedimento intentato da un imprenditore 65enne di Agrigento che aveva presentato una domanda di aiuto per la realizzazione di un impianto boschivo in località Agrabona, nel comune di Licata.
L’istanza era stata esclusa per mancanza della “valutazione di incidenza ambientale”. Così, la ditta interessata ha proposto un articolato ricorso davanti al Tar Sicilia, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino, lamentando “una pluralità di vizi inficianti la validità del provvedimento di esclusione”.
In particolare, gli avvocati Rubino e Marino hanno tra l’altro censurato il provvedimento impugnato sia sotto il profilo dell’incompetenza, “giacché il provvedimento impugnato era stato sottoscritto dal dirigente del servizio competente e non già dal dirigente generale che aveva approvato la graduatoria provvisoria”, sia sotto il profilo del difetto di istruttoria e della carenza di motivazione, “giacche’ il progetto del ricorrente era stato corredato del parere di conformità al Piano Forestale regionale, ed il Piano forestale, a sua volta, aveva ottenuto il parere favorevole alla Valutazione di Incidenza Ambientale, e quindi non occorreva una nuova valutazione ambientale relativa ai progetti presentati”.
In giudizio si è costituito l’assessorato regionale dell’Agricoltura, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, per chiedere il rigetto del ricorso. Ma il Tar Sicilia, sezione prima di Palermo, ritenendo fondate le censure formulate dai legali dell’imprenditore ha accolto il ricorso, annullando il provvedimento impugnato, e condannando l’assessorato resistente al pagamento delle spese giudiziali. Pertanto, per effetto della sentenza resa dal Tar la ditta agrigentina verrà riammessa in graduatoria mentre l’Assessorato resistente dovrà pagare le spese giudiziali. (Italpress)