Almaviva: oltre 600 posti a rischio, Ita sceglie la milanese Covisian

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Lavoratori Almaviva Palermo
Protesta almaviva

Gli oltre 570 operatori del call center Almaviva Contact di Palermo (in totale sono 621 i dipendenti), che gestiscono l’assistenza clienti Alitalia rischiano a giorni di perdere il posto di lavoro. Infatti,  Ita – Italia trasporto aereo – ha individuato la società milanese Covisian quale fornitore del servizio di gestione dell’assistenza clienti, al termine della procedura competitiva avviata nelle scorse settimane.

Ita – si legge in una nota – ritiene l’area del Customer Center “un elemento fondamentale nella relazione con il cliente per la quale è importante assicurare la massima efficienza e sostenibilità”. Per questo motivo, nella scelta del fornitore, “si è tenuto conto della necessità di erogare tale servizio dall’Italia e della flessibilità nel gestire la curva dei volumi di telefonate in funzione delle esigenze della compagnia da questa fase iniziale di transizione alla fase di piena operatività, il tutto offrendo soluzioni digitali e innovative”.

Nell’attesa che la società aggiudicataria avvii il servizio, “si aprirà un breve periodo di interim durante il quale tale attività verrà svolta per conto di Ita da personale di Alitalia in amministrazione straordinaria”.

Ita metterà a disposizione “una piattaforma virtuale a supporto dell’operatività del Customer Center che utilizzerà nuove tecnologie in ambiente cloud sviluppate da aziende leader di mercato, come la piattaforma Salesforce per la gestione della relazione con i clienti e l’infrastruttura Amazon Web Services per le attività telefoniche, che consente l’impiego anche dell’intelligenza artificiale per migliorare tempi di risposta e qualità nella soluzione delle problematiche del cliente”.

Il progetto, “uno dei più innovativi nel campo della digitalizzazione del customer management, procederà in modo progressivo, arricchendo ed evolvendo ancora di più le funzionalità del customer center Ita, in linea con l’obiettivo strategico della compagnia di garantire al cliente una esperienza di qualità e rispondere velocemente alle sue esigenze fin da prima della partenza del volo”.

Intanto, dal 26 agosto partirà una campagna di raccolta di candidature per le figure professionali da inserire successivamente nelle aree operative di volo e di terra e in quelle di staff. Il processo di raccolta delle candidature avverrà online, sul sito web https://cving.com/ita-jobs. E per il 25 agosto, alle 10.30, ha convocato le parti sociali con l’obiettivo di avviare la negoziazione di nuove condizioni di lavoro in linea con le prassi di mercato.

La reazione del comune di Palermo non si è fatta attendere: “Stupisce che Ita, nei comunicati ufficiali per annunciare di pomeriggio il nuovo fornitore del servizio per la gestione dell’assistenza clienti, non abbia fatto cenno alle salvaguardie occupazionali previste dalla nostra legislazione”, dichiarano il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e l’assessora al Lavoro, Giovanna Marano. “Siamo desiderosi di capire – proseguono – se la professionalità finora garantita dalle centinaia di lavoratrici e lavoratori Almaviva di Palermo venga contrapposta a quella del personale di Alitalia in amministrazione straordinaria. Chiediamo al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, di prendere in mano questa grave e delicatissima situazione e gli chiediamo che sia prioritariamente esercitata la clausola di salvaguardia occupazionale”.

“Nell’indifferenza generale, oltre 500 posti di lavoro sono a fortissimo rischio. Si tratta dei lavoratori Almaviva che fornivano il servizio clienti per Alitalia e su cui non una parola è stata spesa dal nuovo vettore Ita”. Lo dice il presidente della Commissione Antimafia Claudio Fava. “E’ fondamentale – aggiunge – che i Governi nazionale e regionale si attivino immediatamente per il rispetto della clausola sociale e il passaggio nella società vincitrice del servizio di assistenza. Occorre evitare una beffa atroce per i lavoratori e le lavoratrici che hanno già pagato un prezzo altissimo con continue rinunce e sacrifici e che oggi rischiano di essere dimenticati”.

“Per la nuova compagnia Ita è un pessimo inizio, a maggior ragione se si pensa che nasce grazie ai fondi stanziati dallo Stato. Non è pensabile che il primo passo della nuova società sia quello di costringere alla disoccupazione 500 lavoratori e lavoratrici palermitani. Per questo chiediamo che il Governo nazionale e quello regionale si attivino subito per l’applicazione delle clausole sociali, previste da una legge nazionale nata proprio a seguito di situazioni analoghe che hanno coinvolto il settore dei call center”. Lo dico Igor Gelarda e Marianna Caronia della Lega.

“Cosa pensa di fare il governo nazionale dei 570 operatori del call center Almaviva di Palermo che rischiano di perdere il posto di lavoro, dopo tanti anni di onorato servizio di customer service per Alitalia?”. Lo chiedono Raoul Russo, coordinatore provinciale, e Francesco Scarpinato, capogruppo al comune e coordinatore a Palermo di Fratelli d’Italia. “E’ incredibile come una nuova società, sostanzialmente pubblica, che opera con fondi statali e che subentra alla compagnia di bandiera – aggiungono Russo e Scarpinato – possa dimenticare e cancellare con un tratto di penna le clausole di salvaguardia sociale, previste dalla legge soprattutto per casi analoghi a questa situazione che coinvolge il call center di Palermo, che oggi non può perdere 570 posti di lavoro. Ita, la nuova compagni di bandiera parte male voltando le spalle ad operatori qualificati che hanno garantito in modo encomiabile un servizio essenziale”, concludono.

“Pensare di licenziare 500 persone in questo momento storico è pura follia: se Ita, la nuova compagnia area sorta sulle ceneri di Alitalia, pensa di fare quadrare i conti sulla pelle dei lavoratori di Almaviva, facendo macelleria sociale, sbaglia di grosso. Abbiamo chiesto al governo nazionale di attivarsi immediatamente perché sia scongiurato questo pericolo che sarebbe fatale per Palermo”. Lo dice il capogruppo di Italia Viva al consiglio comunale di Palermo Dario Chinnici.