I “Tesori di Ciminna” in mostra nelle sale del monastero di Santa Caterina a Palermo. Nei piccoli centri della Diocesi si conserva un ricco repertorio di tele, sculture, argenti e manufatti tessili. Capolavori di arte sacra che venivano donati dai feudatari o dalle personalità più in vista alle chiese e ai conventi dei loro paesi.
Per promuovere e far conoscere questo inestimabile patrimonio, da oggi si apre la mostra dal titolo “Sacra et Pretiosa – Tesori di Ciminna”, a cura di Lina Bellanca, soprintendente ai Beni culturali di Palermo, e di Giuseppe Bucaro, direttore dell’Ufficio Beni culturali dell’Arcidiocesi con la collaborazione di Maria Reginella, storica dell’arte, e del restauratore Mauro Sebastianelli.
L’iniziativa si colloca nel percorso di valorizzazione delle opere d’arte sacra, iniziato lo scorso anno col primo appuntamento del ciclo “Sacra et pretiosa” dedicato ai conventi e alle chiese di Palermo. Un progetto che ha l’obiettivo di far conoscere e valorizzare questo immenso patrimonio, una testimonianza d’arte e di fede di grande valore storico e simbolico, che racconta la vivacità culturale e religiosa di queste realtà.
Ciminna, che fu set del Gattopardo di Visconti e di Baari’a, di Tornatore, torna alla così alla ribalta presentando alcuni dei suoi beni più preziosi. Sono esposti oltre 60 fra dipinti, argenti e opere tessili, datati prevalentemente fra XVII e XVIII secolo, provenienti dalla Chiesa madre, dalle chiese e dal Municipio di Ciminna. Fra questi, i bei corali miniati realizzati nel XVII secolo da Don Santo Giganti e una sedia intagliata e dorata, sempre del XVII secolo, usata da papa Benedetto XVI nella sua visita a Palermo.
Ancora sono da ricordare il “Martirio di S. Apollonia” di Vincenzo La Barbera, una bella “Santa Rosalia” del fiammingo Geronimo Gerardi (Guillam Walsgart), un prezioso polittico di ambito siciliano, collocabile fra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo e un raro Crocifisso in mistura policroma di Antonello Gagini.
Belli anche gli argenti e le raffinate sculture e in marmo e in legno. Da ricordare le mazze processionali in argento sbalzato e cesellato opera settecentesca di argentiere palermitano con lo stemma della famiglia Graffeo. Dopo questa su Ciminna, altre mostre saranno dedicate ai tesori conservati nei centri di Caccamo, Termini Imerese e Castronovo di Sicilia, concretizzando il progetto di fare del Monastero di Santa Caterina un museo di arte sacra vitale e capace di nuove interazioni. La mostra, che sarà aperta fino a febbraio, è uno degli appuntamenti in calendario per Extasis. progetto dedicato ai suoni e alle immagini del Sacro e alla loro fruizione anche turistica durante il periodo natalizio.