Bankitalia: in Sicilia economia a passo molto lento, rallenta la ripresina 2015. Da da gennaio a giugno di quest’anno, si attenuano i segnali di ripresa emersi l’anno scorso, con indicatori in diminuzione in quasi tutti i settori. Lo rivela Bankitalia nel rapporto semestrale che fotografa l’economia della Sicilia, presentato nella sede di Palermo di via Cavour.
Nel manufatturiero il fatturato delle imprese perde slancio, crolla l’export (-18,6%) e calano le importazioni siciliane (-25,1%). Le vendite all’estero in particolare diminuiscono in tutti i comparti tranne nell’agroalimentare. L’aumento delle compravendite immobiliari non sembra riesca a sostenere l’attività produttiva in particolare nel settore dell’edilizia dove il comparto delle opere pubbliche è debole e resta in attesta dell’attivazione dei fondi della nuova programmazione europea. Non è bastata la ripresa delle compravendite immobiliari a risvegliare il settore edile in Sicilia. “L’attività è rimasta su livelli storicamente bassi”, spiega Bankitalia.
Da gennaio a giugno cresce il numero di occupati (+1,9 %) ma il tasso di disoccupazione (21,9 %) risulta pari al doppio rispetto alla media nazionale (11,9%). Secondo lo studio, l’attività industriale nell’Isola mostra nuovi segnali di debolezza. Secondo un sondaggio condotto da Bankitalia su un campione di aziende, la spesa per investimenti delle imprese, che dall’inizio della crisi si era ridotta ininterrottamente, segna un ulteriore calo, rispetto alle previsioni.
Nel primo semestre del 2016 diminuiscono i prestiti alle imprese (- 1,7%) “riflettendo la debolezza – osserva l’analisi – della domanda di credito”. Crescono, invece, i finanziamenti alle famiglie sia di mutui immobiliari, che di credito al consumo. Peggiora la qualità del credito, nonostante un’attenuazione registrata nel 2015 “per effetto dell’ingresso in sofferenza di finanziamenti che già presentavano difficoltà di rimborso”.
Aumentano i depositi bancari di famiglie e imprese; crescono i depositi in conto corrente, mentre il valore degli investimenti nelle altre forme di risparmio continua a ridursi. Segnali positivi e in controtendenza rispetto ad altri comporti li registra, il settore dei servizi privati non finanziari, dove si stabilizza il numero delle imprese attive e aumenta il numero degli occupati del 3,8% soprattutto nel commercio, negli alberghi e nei ristoranti.
Tornano a contrarsi il numero delle ore lavorate e quello degli occupati, che erano cresciuti nel 2015, e le imprese attive sono diminuite. ”Le aziende che hanno partecipato al sondaggio congiunturale della Banca d’Italia hanno segnalato nel complesso un calo della produzione rispetto ai volumi già ridotti dell’anno precedente – si legge nel report -. La crescita delle compravendite di abitazioni, iniziata nel 2014, ha accelerato al 14,4 per cento (dal 6,5 del secondo semestre del 2015), ma non è stata sufficiente a sostenere la dinamica delle quotazioni, che si sono leggermente ridotte”.
E la mancata attivazione della spesa dei fondi Ue ha fatto il resto, creando una “vacatio che sta pesando” spiegano da Bankitalia. ”La domanda proveniente dall’operatore pubblico, misurata dai bandi pubblicati in Gazzetta, si è ulteriormente contratta (-41,8 per cento degli importi banditi rispetto al primo semestre del 2015), dopo il forte calo registrato nel biennio precedente, risentendo in parte dei ritardi nell’avvio della programmazione comunitaria 2014-2020 e dell’introduzione del nuovo codice degli appalti”.
In aumento in Sicilia, nei primi 8 mesi dell’anno, il traffico aeroportuale: si registra un maggiore numero di voli e di passeggeri rispettivamente del 7,6% e dell’8,3%. “L’incremento dei passeggeri sui voli internazionali – si legge nel rapporto – è risultato in accelerazione all’11,3 per cento. L’andamento confermerebbe i dati preliminari che indicano un’espansione dei flussi turistici verso la Sicilia, anche in seguito alle tensioni geopolitiche nell’area del Mediterraneo”.