E’ saltato l’accordo sull’apertura dei musei nei festivi e si va verso la chiusura dei siti culturali. Dalla riunione di oggi al dipartimento regionale dei Beni culturali è arrivata una fumata nera in merito alla possibilità di trovare un accordo per derogare al limite annuo di un terzo dei festivi durante i quali i regionali possono lavorare, limite previsto dal contratto.
Il Sadirs, per voce di Peppino Salerno e Pippo di Paola, ricorda che “sono ancora fermi i pagamenti delle indennità delle 2019, spettanze dovute per i sacrifici fatti, e non si può chiedere continuamente ai lavoratori uno sforzo senza alcuna retribuzione”.
In tutto sono circa 700 i lavoratori in attesa di indennità che in media si aggirano tra 3 e 4 mila euro. “Peggio ancora – dice il Sadirs -, non solo questi lavoratori hanno garantito l’apertura dei musei la domenica e i festivi lo scorso anno senza ricevere un euro di indennità aggiuntiva, ma sono pure accusati di essere fannulloni. Questo è il risultato di una politica fallimentare dell’assessorato e del governo nonostante la disponibilità e la buona volontà del personale, che ha sempre lavorato con coscienza e nell’interesse della pubblica amministrazione. Evidentemente tutto questo non è stato compreso”. Il Sadirs quindi ribadisce che “fino a quando non si avranno notizie certe, non firmeremo nessun nuovo accordo”.
Nel frattempo, da sabato prossimo fino al 25 ottobre la “Villa Romana del Casale” di Piazza Armerina resterà aperta anche durante le ore serali. L’apertura dell’importante sito, patrimonio dell’Umanità Unesco, con orario continuato dalle 9 alle 23 (ultimo ingresso alle 22), rappresenta una novità che renderà unico l’incontro con la storia e l’arte in uno dei più amati e visitati luoghi della cultura del Mediterraneo, dice l’assessorato regionale ai beni culturali.