Dal 19 marzo al 17 settembre oltre 140 opere di Maurits Cornelius Escher, amatissimo dal grande pubblico, sono in mostra a Palazzo della Cultura di Catania, per la prima volta in Sicilia. Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939) e Giorno e notte (1938) sono solo alcune delle opere iconiche del grande genio olandese Maurits Cornelis Escher (1898-1972) presentate a Catania, città in cui l’artista olandese giunse – l’ultima volta – nel maggio del 1936 nel suo ideale Grand Tour nella penisola. Per l’occasione, alle opere emblematiche e ormai presenti nell’immaginario collettivo, è affiancata un’inedita selezione di opere prodotte da Escher durante i vari soggiorni in Sicilia avvenuti tra il 1928 e il 1936.
Proprio nel Sud Italia e nell’isola in particolare, l’artista maturò buona parte di quelle idee e suggestioni che caratterizzano, nel segno della sintesi tra scienza e arte, la sua matura produzione e gli studi sulle forme che lo hanno reso celebre. Sull’isola Escher produsse numerose opere grafiche ritraendo città e paesi noti, ma ciò che fortemente lo appassionava era la ricerca di luoghi ‘eccentrici’, solitari e sperduti, scorci e suggestioni che, prima fissate nei disegni, poi si trasformavano in incisioni, soprattutto xilografie e litografie: così disegna le colonne e i prospetti degli antichi templi greci della Sicilia occidentale (Tempio di Segesta, Sicilia, 1932); “cartoline” di litorali come in Catania (1936) dove la città è vista dal porto con barche a vela appena ormeggiate in un pomeriggio al tramonto, colDuomo dedicato a Sant’Agata a fare da quinta e, sullo sfondo, fra la foschia di nuvole basse, si erge la grande mole dell’Etna fumante; i chiostri delle più ricche Basiliche (come nel vero e proprio virtuosismo incisorio del Chiostro di Monreale, Sicilia, 1932); vedute aeree (Cattedrale di Cefalù, 1938) e studia al co ntempo l’irrompere del disordine della natura realizzando una serie di litografi e che hanno per soggetto l’Etna (Colata di lava del 1928 dal monte Etna, 1933) c he ritrae da diverse angolature e da visuali di paesi vicini che lo circondano c ome in Castel Mola (con monte Etna) del 1932.