Centinaio a Catania: “Anche le eccellenze siciliane promuovono il made in Italy”

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“Le eccellenze siciliane, che fanno indubbiamente parte di un contenitore più importante che è quello del Made in Italy, servono a promuovere l’enogastronomia del territorio e del nostro Paese. Se voi pensate da Bolzano a Lampedusa quante eccellenze, quante Igp, quante Doc e quanti prodotti dell’agricoltura, della pesca e dell’allevamento ci sono che poi vengono trasformati da maestri della cucina”. Lo ha detto il ministro delle politiche Agricole, alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, a Catania, a margine del trentesimo congresso nazionale della Fic – Federazione italiana cuochi.

“A livello di export l’agricoltura è quella che negli anni è sempre cresciuta e il “sistema Italia” non può non tenere in considerazione che abbiamo i nostri prodotti che in giro per il mondo sono considerati, apprezzati e comprati. Per questo è necessario essere sempre più presenti e fare sì che gli stranieri possano acquistare e gustare la nostra cucina”, ha aggiunto il ministro Gian Marco Centinaio.

“Le arance in Cina non bastano – ha proseguito Centinaio -. Per il semplice motivo che tutti, coloro che ci volevano prendere in giro soprattutto, hanno detto che l’accordo con la Cina era solo per le arance, ma lo stesso giorno abbiamo firmato anche quello per la carne suina. E’ stato un primo mattoncino con un paese che ha delle potenzialità pazzesche sotto il punto di vista del business che si può sviluppare. Stiamo già iniziando a trattare i nuovi dossier con la Cina che riguardano altri prodotti perché la Cina ha intenzione di importarne altri”, ha sottolineato il ministro Centinaio.

“Al sistema dell’export manca fare sistema. Noi stiamo andando in giro per il mondo a promuoverci in modo disorganizzato. Se ci promuoviamo come una squadra riusciamo a portare a casa maggiori risultati. Abbiamo prodotti di qualità, ma secondo me non siamo ancora in grado di fare squadra”, ha detto Centinaio.

“In Sicilia mancano le infrastrutture così come, ahimé, in altre zone del nostro Paese. Quello che dico ai colleghi di Governo, senza entrare nel dibattito Tav sì, Tv no, è che a me interessa un piano di Governo e un piano del nostro Paese che inizi a fare partire queste benedette infrastrutture. Io devo trasportare merci e quindi prodotti alimentari e persone, perché io sono anche il ministro del Turismo”.

Il riso italiano presto in Cina

“Il riso ai cinesi è un progetto sul quale stiamo lavorando insieme con l’Ente riso e con tante associazioni di categoria per portare un riso particolare, diverso, che i cinesi in questo momento non hanno”, ha continuato il ministro Centinaio. “E’ un riso utilizzato per il risotto. E’ vero che sarà un prodotto di nicchia – ha spiegato il ministro – all’interno del mondo cinese, ma è altrettanto vero che i cuochi italiani che ci sono in Cina ci stanno chiedendo la possibilità di avere un riso italiano da potere utilizzare nei ristoranti italiani. Il mio obiettivo è quello di permettere ai nostri produttori di potere andare in Cina a testa alta con un prodotto che viene considerato dal Governo cinese un prodotto di eccellenza. Fa sorridere perché sembra quasi come andare a vendere il ghiacciolo al Polo Nord, ma nel momento in cui i consumatori cinesi ritengono che i prodotti italiani sono di qualità e garantiti, ci vengono chieste cose che per noi sono ovvie. Esportare riso in Cina potrebbe diventare presto una realtà”. (in collaborazione con Italpress)