“Da oltre un mese abbiamo chiesto, come azienda aggiudicataria nelle strutture pubbliche sanitarie della Sicilia occidentale per il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti pericolosi e non ospedalieri, un incontro urgente con il presidente della Regione Nello Musumeci, con l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, con prefetti e sindaci e protezione civile, per individuare le modalità con cui svolgere il servizio senza creare disservizi alle unità ospedaliere né alla nostra azienda. Ad oggi ci ha risposto soltanto il prefetto di Palermo”. A lanciare l’allarme, legato alla prevenzione della diffusione del Coronavirus per mancanza dei dispositivi di protezione, è Natalia Re, responsabile delle relazioni pubbliche di Ugri Srl, società con sede a Carini, titolare del servizio.
L’emergenza da Coronavirus mette in prima linea anche le aziende che ritirano, trasportano e smaltiscono il rifiuto sanitario, pericoloso e non, infettivo e non. “A distanza di un mese – aggiunge Natalia Re – abbiamo la necessità di capire come meglio svolgere il servizio tenendo conto che abbiamo scorte limitatissime sia di mascherine che di tutti i dispositivi di sicurezza e di prevenzione necessari per svolgere un adeguato servizio di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti provenienti da strutture sanitarie senza mettere a rischio i nostri dipendenti, le loro famiglie, le strutture sanitarie e la comunità. In una situazione di incertezza o addirittura nell’impossibilità di rifornirci direttamente dei dispositivi di protezione non siamo sicuri di potere garantire il servizio a queste condizioni. Il problema non è più rinviabile, in attesa di risposte dalle istituzioni, nelle prossime ore comunicheremo alle aziende che sarà diminuita la frequenza della raccolta, limitandoci a quanto prescritto dalle norme”, conclude Natalia Re.