“Chiediamo il massimo di accertamento su quello che è accaduto, ma ribadiamo che le scelte politiche e amministrative non soltanto sono state corrette e giuste ma le rifaremmo domani mattina esattamente le stesse. Perché, per quanto mi riguarda rispondono, a un interesse pubblico”. Lo ha affermato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, in merito all’operazione anti-corruzione “Giano bifronte”, che ha scoperchiato il comitato d’affari formato da politici, tra cui i consiglieri comunali Sandro Terrani e Giovanni Lo Cascio, burocrati e imprenditori sui grandi piani di lottizzazione.
“Ho già chiesto agli uffici di prendere i provvedimenti disciplinari e cautelari necessari nei confronti dei dirigenti comunali coinvolti nell’inchiesta – ha aggiunto Leoluca Orlando -. Questa indagine non getta ombra sulla mia amministrazione anzi fa luce sulla mia amministrazione e sono contento che le indagini vadano avanti. Mario Li Castri è uno dei dirigenti del Comune, non ho mai avuto rapporti con nessun dirigente comunale, con i quali rigorosamente mi do del “lei” anche se fanno parte della mia segreteria e del mio ufficio di gabinetto”, ha proseguito Orlando.
“Il Consiglio comunale su proposta del sindaco in intesa con l’assessore competente con la giunta ha bloccato questi progetti e ha sostituito le aree previste per questi progetti di inizio finanziati con cooperativa finanziata dalla regione in base ad una speciale legge ritenuta dalle cooperative da parte dell’assemblea regionale ha provveduto a destinare a queste aree per edilizia popolare quella interamente finanziata dall’Acp e dal Comune – ha proseguito Orlando -; chi intorno a questa procedura ha commesso qualche reato deve pagare e pagherà. Noi ci costituiremo parte civile come già disposto dall’avvocatura del Comune”.
Due consiglieri comunali arrestati Sandro Terrani, di Italia Viva, e Giovanni Lo Cascio, capo gruppo Pd, ma per Orlando “non ci sono problemi di maggioranza. Il mio partito si chiama Palermo – ha detto ai giornalisti – e la maggioranza si forma attorno alla condivisione di un progetto e di una visione e non è un fatto di appartenenza. Chi non condivide i miei valori e le mie proposte non fa parte della maggioranza. Lo dico da sempre, per quanto mi riguarda non esiste una maggioranza preconfezionata perché la dinamica consiliare mi ha dimostrato che non c’è. Questa indagine non getta ombra sulla mia amministrazione ma fa luce su eventuali possibili fatti corruttivi – ha proseguito Orlando -. Sono contento che ci sia questo accertamento perché laddove potrebbero esserci stati episodi corruttivi ebbene che si faccia chiarezza, anzi mi auguro che si faccia piena luce su tutto”.
Il passo indietro di Emilio Arcuri
“Ho sentito Emilio Arcuri che mi ha manifestato la sua disponibilità a non ricoprire incarichi nella giunta comunale, in questa fase delicata ed anche per consentire a lui stesso e agli organi inquirenti di fare piena luce”. Lo ha dichiarato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. “Ho apprezzato tale disponibilità e comunico pertanto che nei prossimi giorni provvederò – ha aggiunto – alla designazione del terzo nuovo assessore della giunta”.
Emilio Arcuri, per anni assessore al Centro Storico, tra i protagonisti della Primavera di Palermo, non è indagato. “Tale scelta – dice Arcuri all’Ansa – è dettata da ragioni di sensibilità politica e al fine di evitare qualsiasi strumentalizzazione che possa nuocere all’operato di questa amministrazione”. La prossima settimana Arcuri sarebbe dovuto tornare in giunta da assessore.