Corruzione: l’ex deputato Roberto Clemente assolto in appello dopo 5 anni

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Dopo cinque lunghi anni è stato assolto in appello, perché il fatto non sussiste, l’ex deputato regionale del Pid Cantiere Popolare, Roberto Clemente, che nel 2015 era stato arrestato con l’accusa di compravendita di voti. Accusato di avere pagato alcuni elettori in cambio del consenso alle regionali del 2012, in primo grado, davanti al gup, era stato condannato a sei mesi con pena sospesa ed al pagamento di 600 euro di multa per corruzione elettorale. “E’ stato un tunnel interminabile – ha dichiarato Clemente all’ITALPRESS -. Questo lascia tanta amarezza, ma fortunatamente ci sono magistrati che fanno della verità anche una verità processuale”.

L’ex parlamentare dell’Assemblea Regionale Siciliana ha voluto ringraziare tutte le persone che lo hanno aiutato sia dal punto di vista legale che umano: “Sono grato ai miei avvocati dello studio Clementi, con Valentina e Marco, e all’avvocato Franco Inzerillo che mi hanno supportato. Ma un ringraziamento va anche ai miei amici, quelli veri, che mi sono rimasti accanto che mi hanno sostenuto insieme alla mia splendida famiglia”.

Ripercorrendo la vicenda, naturalmente, Roberto Clemente ricorda quanto accaduto e quei giorni per lui sicuramente non sono stati semplici: “Nel maggio 2015 sono stato arrestato, davanti alle mie figlie e mia moglie, e portato in caserma per poi essere sottoposto agli arresti domiciliari. Il tutto mentre ero deputato e affrontavo una campagna elettorale con questo fardello sulle spalle, nel corso della quale ho raccolto 5600 voti di amici, ma tanti altri si sono allontanati”. “E i signori pentastellati mi additavano come impresentabile – conclude Roberto Clemente -. Adesso dopo la sentenza dovrebbero chiedermi scusa”. (ITALPRESS).