Davide Faraone è stato eletto segretario regionale del Partito democratico in Sicilia dall’Assemblea regionale, dopo che nei giorni scorsi era stato nominato dalla commissione regionale per il congresso in seguito all’annullamento delle primarie per il ritiro dell’altro candidato (Teresa Piccione, che a livello nazionale appoggia Nicola Zingaretti in corsa come segretario nazionale del Pd).
All’assemblea erano presenti 180 componenti, quelli inseriti nelle liste collegate a Faraone; gli altri membri saranno eletti dai circoli non appena si terranno i congressi provinciali. Vice segretario del Pd siciliano è Antonio Rubino.
“Dobbiamo sentire sulle nostre spalle una grande responsabilità per chi come noi ha cultura democratica e crede nella Costituzione. Siamo di fronte ad una emergenza democratica ed economica e quello che è successo in Senato, nel metodo e nel merito, lo dimostra. Questo governo ha negato agli italiani e alle opposizioni di conoscere ed emendare l’atto più importante per un governo, la manovra economica, un provvedimento che danneggia il Sud e spacca l’Italia in due. Contro questo disegno di Lega e Cinque Stelle, che è quello di tagliare risorse nel Mezzogiorno, farlo diventare casa di riposo e dell’assistenzialismo, mentre si dà il via all’autonomia rafforzata alle regioni del Nord, noi dobbiamo reagire”, ha detto Faraone.
“Siamo chiamati – ha aggiunto Faraone – a una stagione di unità, di grande responsabilità. Non mi piace l’immagine della traversata del deserto, troppo triste. Certo, è una sfida difficile ma sappiamo che insieme possiamo farcela. Dobbiamo, però, fare tutti uno sforzo in più, smascherare il grande imbroglio del governo gialloverde e costruire l’alternativa ai demagoghi e populisti che stanno distruggendo il Paese. Questo è il compito del Pd, a Roma e in Sicilia”.
“In Sicilia – ha proseguito Faraone – si rischia una legislatura senza leggi e la nostra opposizione sarà più forte se, smascherando un governo regionale che in un anno ha solo prodotto una legge di bilancio, peraltro obbligatoria, riusciremo a fare proposte concrete per la Sicilia e i siciliani. Stando all’opposizione dobbiamo avere la forza e il coraggio di produrre atti di governo e su questi misurare il nostro consenso nella società. Non possiamo stare a guardare il film aspettando che si chiuda la legislatura tra 4 anni. Fiscalità di vantaggio per le imprese che investono in Sicilia, salvaguardia dell’ambiente, valorizzazione dei beni culturali, acqua e rifiuti, tempo pieno, ecco alcuni temi tra i tantissimi che dovremo affrontare in questi mesi. Per far questo – ha sottolineato Faraone – c’è bisogno di un partito che funzioni e non vedo modelli migliori di un nuovo radicamento, nell’impegno di donne e uomini nel territorio che scommettono con noi per cambiare la Sicilia. Dal radicamento e dal confronto passa la nostra capacita di costruire futuro. Certo ci sono i social e dobbiamo usarli ancor di più ma in maniera positiva e propositiva. Noi lo faremo lanciando, nelle prossime settimane, una piattaforma social “proposta positiva” aperta a tutti i cittadini che vogliono partecipare e proporre idee”.
E ancora ha continuato Faraone: “Dobbiamo investire sui giovani e sulle donne senza retorica. I componenti di questa nuova assemblea regionale del Pd hanno un’età media di 36 anni. Dobbiamo poi ridare dignità agli amministratori. Un partito più radicato, quindi, che costruisca le ragioni dell’unità e le condizioni di un suo allargamento. Dobbiamo andare oltre, oltre, dare il messaggio di una comunità che si apre e si allarga. Se facciamo questo – ha concluso Faraone – non dobbiamo temere nessun appuntamento elettorale. La sfida non e’ semplice ma non dobbiamo perdere né il sorriso né la grinta”.