L’Udc di Lorenzo Cesa affila le armi in vista delle prossime elezioni regionali del 5 novembre. I deputati dell’Ars Pietro Alongi (ex esponente di Ap e già vicino a Renato Schifani) lascia il partito di Alfano, Vincenzo Figuccia (ex deputato azzurro), Gaetano Cani (ex Centristi per la Sicilia), Girolamo Turano (attualmente capogruppo del Misto) e Alfio Barbagallo (Lista Musumeci – #Diventera’Bellissima) prendono armo e bagagli e costuiscono il gruppo a palazzo dei Normanni.
Il “battesimo” si è celebrato in mattinata con il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, alla presenza del presidente commissario regionale del Partito, Antonio De Poli, durante la conferenza stampa organizzata all’Ars per il lancio “Progetto Sicilia”, la lista che sosterrà Nello Musumeci, candidato alle prossime elezioni regionali.
“Puntiamo al 10 per cento – ha dichiarato il commissario regionale del partito, Antonio De Poli – e saremo la grande sorpresa del centrodestra. L’Isola dalle grandi potenzialità, merita una diversa politica per ricostruire un nuovo futuro, compiendo scelte nell’interesse dei cittadini. Stiamo valutando in modo concreto le istanze dei siciliani, per intervenire con una politica fattiva analizzando le problematiche che affliggono l’isola: dalla carenza di infrastrutture, all’emergenza rifiuti. Dobbiamo puntare allo sviluppo turistico, ed incrementare gli incentivi per un’intelligente imprenditoria giovanile, senza trascurare la valorizzazione delle risorse agricole del territorio. La Regione – ha aggiunto De Poli – necessita anche di un’organica riorganizzazione del comparto sanitario, e di un migliore utilizzo delle professionalità locali in un progetto Sicilia, capace di utilizzare le risorse della Comunità Europea. Con questi fattivi propositi, il partito che si ispira ai valori democratici di Don Luigi Sturzo, si impegna a riscrivere con senso di responsabilità, un nuovo capitolo della storia siciliana”.
“L’impegno dell’Udc è di scrivere il programma insieme ai siciliani – ha detto De Poli -. Puntiamo su Nello Musumeci che rappresenta un’alternativa credibile di alto spessore rispetto al fallimento di Crocetta. Tutti i sondaggi ci dicono che i siciliani lo hanno sonoramente bocciato. Tuttavia, c’è ancora una fetta importante di elettorato che oggi si asterrebbe dalle urne: noi guardiamo a questi siciliani, delusi dalla politica dei “vaffa” e dalla sinistra, per ridare centralità alla Sicilia e accendere i riflettori su tre fattori chiave: Politiche per la persona, per il lavoro e per la famiglia”, ha sottolineato Antonio De Poli. Vogliamo concentrare l’attenzione sui contenuti: i siciliani sono pragmatici e stanchi delle parole e del politichese. Dalla Sicilia arriva un laboratorio politico che potrà essere di grande interesse a livello nazionale: qui il centrodestra si presenta coeso e unito e sappiamo che tutto ciò potrà portare a un importante risultato. Replichiamo questo modello alle Politiche. In un momento che è di grande caos, di crisi delle dottrine politiche, noi dell’Udc puntiamo sulla cultura politica che rappresenta la nostra storia e la nostra identità e ripartiamo proprio dallo Scudo crociato”, ha concluso De Poli.
“Ho aderito all’Udc perché credo nel progetto politico del Centro e dei moderati per far tornare a vincere la coalizione di centrodestra in Sicilia che ha trovato l’unità con la candidatura dei Nello Musumeci alla presidenza della regione – ha affermato Vincenzo Figuccia che ha abbandonato da alcuni giorni Forza Italia in polemica con Gianfranco Micciché -. In questi mesi ho dovuto utilizzare anche toni accesi per far passare la candidatura Musumeci ed oggi faccio ammenda per qualche sortita poiché riconosco che anche Forza Italia ha compiuto la scelta giusta. Con l’Udc in Sicilia si apre una fase nuova per la politica regionale con un contributo importante al programma del nuovo governo su temi legati alla politiche sociali, alla famiglia, al lavoro ed al turismo sostenibile. Sarò in lista per far vincere i siciliani che credono in un governo regionale in grado di far crescere la Sicilia”, ha concluso Figuccia.