“Sebbene l’Italia sia uno dei paesi più all’avanguardia in campo oncologico, il problema delle Reti Oncologiche rimane molto grave. A oggi” dichiara Maurizio Tomirotti, presidente uscente di CIPOMO “solo 6 regioni (Piemonte, Trentino, Lombardia, Umbria, Veneto, Toscana) in Italia dispongono di una rete oncologica attiva, è troppo poco. Le Reti Oncologiche Regionali, infatti, sono molto importanti in quanto migliorano la qualità delle cure e razionalizzano le risorse.
Per questo è necessario implementarle secondo linee di indirizzo comuni, sviluppando una regia efficace tra gli organismi di governance (Ministero, Authorities, Regioni), rivedendo le modalità di finanziamento e di accesso alle risorse con razionalità, onestà e con l’esclusivo obiettivo di garantire non tutto a tutti bensì tutto quanto è davvero utile ai cittadini e ai pazienti che davvero se ne possono giovare. Esorto pertanto le regioni italiane a predisporre al più presto una rete seguendo le linee guide predisposte da CIPOMO e AIOM, presentate lo scorso ottobre ad Agenas. Solo così riusciremo a fare quel salto di qualità necessario per la sopravvivenza e la cura dei nostri pazienti.”
È con questa dichiarazione che si è aperto oggi, alla presenza di istituzioni politiche, scientifiche e accademiche, il XXI Congresso Nazionale di CIPOMO (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri) che si terrà a Palermo fino al 6 maggio. Maurizio Tomirotti ha in seguito illustrato il percorso fatto in questi ultimi anni da CIPOMO tracciando le linee generali dell’identità e della mission del Collegio: “CIPOMO nacque 21 anni fa quando si prese coscienza che per curare bene i malati di cancro non era più sufficiente un’alta qualità di conoscenze tecniche e di attitudini relazionali ma occorreva che i Primari Oncologi si affinassero in ambito organizzativo-gestionale per meglio guidare le strutture da loro dirette verso una concreta traslazione al letto del malato dei progressi scientifici man mano emergenti.