Sono sette gli arresti eseguiti questa mattina a Palermo nell’ambito dell’operazione No fly zone portata a termine dalla polizia di Stato. “Abbiamo eseguito un fermo che riguarda 13 nigeriani a cui viene contestato il reato di associazione mafiosa. Quelli eseguiti a Palermo sono sette, gli altri sono attualmente ricercati” – ha spiegato il dirigente della squadra mobile di Palermo, Rodolfo Ruperti.

In manette sono finiti: EHIGIATOR OSABUOHIEN detto “Destiny” classe ‘88; EBOIGBE PAUL detto “Bugatti” classe ‘94; AUSTIN V SOLOMON classe ‘96; ALEH VICTOR classe ‘88; OKOIN STEVEN detto “Steve” classe ‘86; ATUKE EVANS detto “Azoro” classe ‘92; BROWN RICHARD classe ‘98.

Palermo è uno dei centri maggiormente interessati dal fenomeno della mafia nigeriana. Proprio come i clan e le famiglie locali, anche i criminali extracomunitari sono riuniti in gang che si contendono il predominio territoriale. Ci sono i Black Axe, ma anche gli Eiye, e ancora i Maphite o gli Arubaga.

Sono questi i nomi delle associazioni criminali che si contendono il potere mafioso sul territorio palermitano. Il retroscena è emerso dalle indagini che hanno condotto all’operazione No fly zone.

“In particolare – dicono gli inquirenti – gli Eiye si contrapponevano al gruppo rivale dei Black Axe avente analoghe caratteristiche di mafiosità e partecipando a ripetuti scontri variamente che si sono sostanziati in aggressioni fisiche con minacce, percosse, lesioni, tentati omicidi”.

Secondo quanto scoperto dagli investigatori, ogni gruppo criminale appartenente alla mafia nigeriana ha dei segni distinti dati dall’abbigliamento caratteristico dalla simbologia e da alcuni rituali e parole tipiche.

“Ad esempio i Black Axe – dicono gli investigatori – usano come colori distintivi il nero e il giallo nei loro rituali viene spesso utilizzata un ascia che rappresenta anche il simbolo del Cult raffigurata mentre taglia le catene che imprigionano i neri d Africa. Gli Eiye usano prevalentemente il bianco ed il blu che sono i colori del cielo a cui il Cult si ispira – spiegano -ogni membro viene chiamato birds o air lord questi, come i loro antagonisti Black Axe, prediligono anche le armi bianche i machete e le bottiglie di vetro spezzate”.

“I Pirats o Seedogs, i Vikings o Arabaga sono gruppi che derivano dalla stessa confraternita nigeriana, si ispirano al mare e usano come simboli navi pirata e teschi dalle ossa incrociate i colori prevalenti del cult sono il rosso il bianco e il giallo”.

Diverse indagini hanno dimostrato l’esistenza di questi gruppi cultisti sul territorio in particolare i Black Axe gli Eiye e i Mephite ne hanno evidenziate le potenzialità delinquenziali e mostrato la struttura organizzativa. I magistrati, sulla base delle evidenze investigative,  sono riusciti a far rientrare questi gruppi sotto l’egida dell articolo 416 bis accolto in senso positivo anche dalla giurisprudenza.