Il governo nazionale impugna alcune norme del “collegato generale” approvato dall’Ars

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Il governo nazionale ha deciso di impugnare alcune norme del “collegato generale” approvato dall’Assemblea regionale siciliana a luglio.

Tra le norme impugnate quella riguardante le gare d’appalto che, secondo l’Esecutivo nazionale, “invade la competenza esclusiva riconosciuta allo Stato” dall’articolo 117 della Costituzione in materia di tutela della concorrenza. Stop anche alla norma che proroga le concessioni dei servizi di trasporto pubblico locale: “Eccede dalle competenze statutarie – sostiene Roma – e non rispetta i vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario”, e inoltre incapperebbe nuovamente sulla violazione dell’articolo 117 della Carta.

Il Consiglio dei ministri ha poi impugnato la norma che “scongelava” le risorse per diverse categorie di lavoratori “pararegionali”: sono norme che secondo il governo nazionale violerebbero il principio di copertura finanziaria e i principi di armonizzazione dei bilanci e coordinamento della finanza pubblica.

“L’impugnativa del Consiglio dei ministri è la conferma del fallimento del metodo dei ‘collegati’ voluto dal governo Musumeci e dalla sua maggioranza”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Ars, in merito alla recente impugnativa del Consiglio dei ministri di alcune norme contenute nel primo collegato approvato lo scorso luglio dall’Ars.

“Alcune ‘censure’, come quella sugli appalti, erano più che prevedibili. In altri casi il Pd aveva sollevato già durante il dibattito d’aula profondi dubbi, ma il governo ha voluto comunque tirare dritto per la propria strada con il risultato che adesso si aggrava la paralisi del bilancio e anche un settore fondamentale come quello del trasporto pubblico locale rischia pesanti conseguenze. La responsabilità di questa situazione è solo del governo regionale, ed il presidente Musumeci farebbe bene ad assumersi le proprie responsabilità invece di continuare scaricare la colpa su altri”.

In relazione all’impugnativa del Consiglio dei ministri il Pd all’Ars ha presentato una interrogazione parlamentare. “Il presidente della Regione dica cosa intende fare adesso – conclude Lupo – se ricorrere alla Corte costituzionale, con tutte le possibili conseguenze che questa decisione potrebbe provocare, o rendersi conto dei propri errori ed evitare di perseverare con un metodo sbagliato che fa solo danni alla Sicilia”.