Lega a Palermo, tensione tra i salviniani dopo la nomina di Caputo

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Tensione nella Lega a Palermo dopo la nomina di Salvino Caputo alla carica di commissario provinciale. Una scelta, quella fatta dal coordinatore regionale dei salviniani Alessandro Pagano, che ha fatto rotolare la testa di Francesco Vozza (nella foto),  giovane dirigente leghista molto attivo sui social network.

Il provvedimento di commissariamento era nell’aria da tempo, così come il passaggio di Caputo con la formazione di Matteo Salvini, ma nulla faceva pensare ad un’accelerazione così improvvisa proprio mentre a Palermo si discute, tra mille difficoltà e incomprensioni, della ipotetica candidatura a sindaco del centrodestra.

Tra Pagano e Vozza i rapporti non sono mai stati buoni. Fin dall’arrivo del deputato nazionale ex Ncd, la dialettica tra le due anime, quella più movimentista e giovane e quella “istituzionale” è stata accesa. Una serie di sotterranei ma feroci duelli ha contraddistinto il percorso di “Noi con Salvini” nel Capoluogo siciliano. Ma sia pur differenti, le due anime fino a ieri marciavano unite. Dopo la nomina di Caputo è esplosa violenta la polemica sui social network. La parte più vicina a Francesco Vozza ha rivendicato il merito di aver fatto nascere a Palermo la compagine padana e di aver portato Matteo Salvini in città sdoganandolo in Sicilia.

L’eco della rivolta sembra sia arrivata fino a Roma e Milano. Alcune indiscrezioni riferiscono di un Salvini infastidito dalle polemiche e pressato dall’area di Vozza. Il leader padano sarebbe in fase di riflessione sulla nuova nomina a Palermo. Pagano dal canto suo procede nel lavoro di riorganizzazione del partito secondo la sua visione. Ma sembra non sia stata ancora scritta la parola “fine” sulla vicenda della nomina di Caputo a Palermo.