Liberi Consorzi: Niscemi, Piazza Armerina, Gela e altri comuni dicono “no” alla legge del Governo

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Consiglio comunale allargato ad altri enti locali, ieri pomeriggio a Niscemi. Presenti deputati regionali, presentati gli emendamenti a firma del vice presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino

Varata frettolosamente, tra mille contraddizioni e difetti, gestita male – come dimostra la vicenda del quorum sui referendum- , la riforma sui Liberi Consorzi rischia ora di essere rinnegata.

La scelta (non obbligata) di far coincidere le Città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina con le rispettive (ex) province, oltreché accomunare territori dai diversissimi interessi socio-economici (Catania amministrerebbe un territorio che andrebbe dalla Costa Ionica fino a Gela, un esempio su tutti), violerebbe il diritto all’autodeterminazione di quei comuni come Gela, Piazza Armerina, Niscemi, Acireale e Termini Imerese, che, con ampie maggioranze consiliari, talora confermate per referendum, avevano deciso diversamente.

“Forse il legislatore regionale non si rende conto che quel che è in gioco, al di là della singola questione di merito, è il bene più prezioso su cui si fonda il patto tra cittadini e Stato di diritto: la credibilità delle istituzioni”, afferma il vice presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino.

Per evitare questo “sfregio” alla volontà popolare che – è fin troppo facile prevedere – innescherebbe un contenzioso amministrativo e costituzionale dagli esiti incerti, Venturino ha presentato in Commissione alcuni emendamenti basati su alcuni punti fermi: restringimento delle città metropolitane ai loro originari confini; istituzione per legge regionale dei due liberi Consorzi di Catania Nord (che coincide con il territorio dei comuni a nord di Catania) e Catania Sud (che coincide con il territorio dei comuni a sud di Catania, inclusi i comuni di Piazza Armerina, Gela e Niscemi che vi hanno aderito); elezione diretta del Presidente del Libero Consorzio e della Città metropolitana perché dotate di funzioni non solo di regolazione, ma di prestazione di servizi. 

Si è parlato di questo, ieri pomeriggio, nella Biblioteca comunale di Niscemi, dove si è svolto un Consiglio comunale in seduta plenaria dei comuni di Niscemi, Piazza Armerina per discutere delle riforme in materia di Liberi Consorzi e Città Metropolitane, al quale hanno partecipato anche il sindaco di Niscemi Francesco La Rosa, quello di Gela Angelo Fasulo, il vice sindaco di Piazza Armerina, Giuseppe Mattia, il sindaco di San Cono, Salvatore Barbera, il sindaco di San Michele di Ganzaria, Giovanni Petta, il sindaco di Mirabella Imbaccari, Vincenzo Marchingiglio, accompagnati dai presidenti dei Consigli comunali e da altri consiglieri. Anche Licodia Eubea ha partecipato con una propria rappresentanza

Presenti inoltre l’avvocato Nando Gambino, portavoce del Comitato per il Libero Consorzio Ionico Etneo di Acireale, e i rappresentanti del Comitato per lo Sviluppo dell’Area Gelese-Unione di Associazioni e del Comitato Pro Referendum di Piazza Armerina.

A seguire i lavori anche il professore Salvatore Curreri, docente di Diritto Costituzionale all’Università Kore di Enna, che, a nome del vice presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino, ha spiegato e sostenuto la bontà degli emendamenti a firma dell’onorevole Venturino, sottolineando i problemi e le criticità della riforma. Curreri ha illustrato gli emendamenti a firma Venturino, che risultano coerenti alle istanze del Consiglio. In particolare, i punti salienti sono: la validità delle delibere dei Consigli comunali e dei conseguenti referendum popolari, vanificate dalla decisione del Governo regionale di annullare tutto e il ripristino dello schema di 9 Liberi Consorzi più 3 città metropolitane, con l’aggiunta di un ulteriore Libero consorzio a Catania.

Il deputato regionale Antonio Malafarina (Il Megafono), componente della Prima Commissione Affari istituzionali dell’Ars, ha riferito sullo stato di avanzamento dei lavori in Commissione. Sono inoltre intervenuti i deputati Giuseppe Arancio (Pd) e Francesco Cappello (M5S) i quali hanno illustrato la posizione dei rispettivi gruppi politici.

Anche i sindaci dei comuni, che hanno presentato le loro istanze, hanno ribadito la necessità di rispettare la volontà espressa dalla delibere consiliari confermate dai referendum popolari. I deputati regionali presenti, infine, si sono pubblicamente impegnati a farsi carico delle volontà espresse nel corso dei lavori di questo speciale Consiglio comunale allargato ai comuni di Niscemi e Piazza Armerina e Gela.

I consigli comunali hanno deciso di inviare anche una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per sensibilizzare il Capo dello Stato al rispetto della volontà popolare. Un altro documento sarà inviato nei prossimi giorni ai deputati di Palazzo dei Normanni in cui si denuncia la preoccupazione “dello stallo dell’iter legislativo” e si ricorda che “ignorare la volontà popolare sarebbe un atto dalle conseguenze nefaste per la democrazia e per la credibilità” dell’operato degli stessi politici.