Lorefice: “Da Papa Francesco non una scomunica ai mafiosi, ma un invito alla conversione”

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Papa Francesco a Palermo

L’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, interviene sulle parole pronunciate da Papa Francesco a Palermo sabato scorso a proposito della mafia. Non una scomunica, ma un invito alla conversione, per Lorefice, nelle parole che il Pontefice ha rivolto al Santo Padre.

“Più che la scomunica ai mafiosi, Papa Francesco ha sottolineato la possibilità di convertirsi e cambiare vita” – afferma l’arcivescovo di Palermo.

“Sulle orme di Giovanni Paolo II – aggiunge in una intervista al Giornale di Sicilia – ha ribadito la condanna della mafia, ha detto che chi è mafioso non vive da cristiano. Ma è molto bello e significativo che, invitando i mafiosi a cambiare vita, li abbia chiamati fratelli e sorelle. Ha inserito queste parole a braccio, sulla linea del documento dei vescovi siciliani ‘Converitevi’. Ha detto chiaramente che chi vive contro il Vangelo automaticamente si esclude dalla comunità cristiana, ma non ha sottolineato la scomunica, bensì la possibilità di cambiare vita vita e convertirsi”.

Tutto questo, per don Corrado, “dà maggiore responsabilità alla nostra comunità cristiana”. Durante quell’intensa giornata, racconta Lorefice, “Papa Francesco mi ha chiesto tantissime cose sulle stragi, sui mandanti, su eventuali segnali di conversione. Andando verso l’aeroporto, ci siamo fermati davanti alla stele di Capaci: era profondamente scosso dall’idea che si potesse arrivare a uccidere in modo così eclatante”.

Archiviata la visita di Papa Francesco a Palermo, per l’arcivescovo “nei suoi tre interventi non dobbiamo faticare a trovare la traccia per il cammino pastorale di una Chiesa che deve testimoniare, deve sentire il mondo nella coerenza della vita, che non si deve disperdere in altro, ma che ha una relazione con il Signore, che ha dimestichezza con le tre ‘p’ di Parola, preghiera e pane, con una predilezione per i più deboli, per l’accoglienza, il Vangelo che si fa carne umana”.