La crisi politica tra la Lega e il presidente della Regione, Nello Musumeci, si riflette nella seduta all’Ars, dove è di nuovo slittata l’approvazione del Rendiconto della Regione, stavolta per mancanza del numero legale.
Nel corso della seduta pomeridiana, infatti, il presidente dell’Assemblea Regione Siciliana, Gianfranco Miccichè, ha più volte chiesto ai capigruppo di verificare la presenza dei deputati a Palazzo dei Normanni per invitarli a prendere parte ai lavori, ma inutilmente. Constatata la mancanza del numero legale, l’Aula ha approvato un solo ordine del giorno che riguarda la complessa vertenza che coinvolge i 621 lavoratori impegnati nel servizio clienti di Alitalia.
Prima di rinviare i lavori a martedì, Miccichè ha rivolto un appello ai partiti di opposizione: “So che mantenere il numero legale spetta alla maggioranza, ma se fosse possibile domani chiederei ai colleghi dell’opposizione di essere presenti perché la mancata votazione del Rendiconto è un problema che riguarda tutti. Chiedo un segnale di responsabilità visto che il Rendiconto è un fatto obbligatorio”.
“Ancora una seduta a vuoto in aula e per le nomine in prima commissione, e intanto la Sicilia aspetta. E’ ormai chiaro che Musumeci non controlla più la maggioranza, che, evidentemente, ha solo sulla carta. Se si deve andare avanti così, meglio per tutti che il presidente faccia un passa indietro e chiuda questa tormentata legislatura”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars dopo il nulla di fatto di oggi a palazzo dei Normanni. “Le lotte intestine alla maggioranza, fotografate alla perfezione dalle dichiarazioni al vetriolo riportate dalla stampa in questi giorni – dicono i parlamentari 5 stelle – si ripercuotono con tutta evidenza nei lavori parlamentari, di fatto congelati da mesi. Oggi Musumeci non è riuscito a raccattare uno straccio di numero legale pur precettando quasi tutti i suoi assessori. Peggio è andata in prima commissione, dove le nomine attese si trascinando di settimana in settimana senza che riesca a trovare il numero minimo per poterle votare. La cosa assurda è che si chiede alle opposizioni di essere responsabili. Ma se la maggioranza ha altro a cui pensare e snobba le importanti votazioni in aula, non è certo colpa nostra”. L’assemblea tornerà a riunirsi domani alle 16.