Si terrà oggi a Palermo la manifestazione ”Abbattiamo i muri” contro le misure contenute nel decreto legge immigrazione approvate la settimana scorsa dal Consiglio dei ministri. A piazza Verdi ci sarà un concentramento alle ore 16 e da qui partirà un corteo lungo la via Maqueda fino a piazza Bologni.
La Cgil Palermo è tra gli organizzatori della manifestazione per dire no alla svolta repressiva del governo sulle politiche dell’immigrazione e dell’asilo e agli accordi bilaterali con paesi terzi non sicuri (come Libia, Sudan, Nigeria, Mali, ed altri, all’interno del Processo di Khartoum) per bloccare i flussi migratori.
”Siamo assolutamente contrari all’apertura dei Centri permanenti per il rimpatrio. Il timore – dichiarano il segretario Cgil Enzo Campo e la responsabile immigrazione Bijou Nzirirane – è che si possano verificare le stesse violazioni dei diritti umani già avvenute nei Cie. Sul tema dell’accoglienza per i richiedenti asilo, riteniamo che il Modello Sprar, di cui si è dotato l’Italia, possa essere intelligente e lungimirante se implementato e rafforzato in modo da favorire percorsi di inclusione”. Sull’impiego dei richiedenti asilo nei lavori di pubblica utilità ”il lavoro – dicono gli esponenti Cgil – rappresenta un fattore importante di integrazione, di inclusione, di affermazione della dignità delle persone, così come esplicitato nella Carta dei diritti universali della Cgil”.
Ma il lavoro gratuito non può essere sostitutivo del lavoro regolato da norme e contratti. ”E questo – aggiungono Campo e Nzirirane vale sopratutto nella Regione Siciliana, dove è elevata la percentuale dei cittadini che emigrano, con 730.189 cittadini siciliani che risiedono all’estero e con un tasso di disoccupazione giovanile del 55,9 per ceto. Il lavoro gratuito crea conflitti nel territorio fra poveri, tra disoccupati, giovani in cerca di lavoro aumentando fatti di xenofobia e razzismo”.