Il motopesca ”Aliseo”, del compartimento marittimo di Mazara del Vallo, ieri sera, intorno alle 21, è stato aggredito in un tentativo di sequestro da parte dell’equipaggio di una motovedetta tunisina mentre si trovava in acque internazionali, a circa 30-35 miglia Nord-Est da Zarzis, non distante dal confine con la Libia. Lo dice l’armatore Manuel Giacalone. I tunisini avrebbero sparato colpi d’arma da fuoco verso il natante italiano che secondo l’armatore era in acque internazionali.
“Il nostro peschereccio, che a bordo ha undici uomini di nazionalità mista – dice Giacalone – come dimostrano i tracciati del blue box si trovava in acque internazionali quando è stato preso d’assalto dalla motovedetta tunisina dalla quale sono stati sparati colpi di arma da fuoco. L’abbordaggio si è protratto per circa un’ora e per fortuna non ci sono stati feriti”.
Dopo l’allarme lanciato dal peschereccio è arrivato nella zona di mare un elicottero della Marina militare italiana che ha consentito di sventare il tentativo di sequestro. Il capitano dell’Aliseo, Domenico Ingargiola, ha spiegato ai militari della Marina italiana, giunti con una motovedetta, cosa sarebbe avvenuto.
E’ stato il cacciatorpediniere Luigi Durand de la Penne, della Marina militare italiana, in coordinamento con la Marina Tunisina, a intervenire per risolvere “una situazione di potenziale rischio per il motopesca di Mazara del Vallo intento in attività di pesca”. Dal motopesca Aliseo, nella serata di sabato, avevano segnalato l’avvicinamento di una motovedetta non identificata alla propria posizione. La Nave Luigi Durand de la Penne ha attivato l’intervento di un suo elicottero e ha raggiunto il motopesca alla massima velocità. Contemporaneamente sono state avviate le comunicazioni con le autorità diplomatiche italiane a Tunisi e la Centrale Operativa della Marina Militare tunisina. Queste azioni hanno permesso di chiarire la situazione e di conseguenza la motovedetta si è allontanata dalla zona. “L’evento – sostiene la Marina Militare – conferma l’efficacia del dispositivo navale della Marina militare nel Mediterraneo centrale quale strumento per la tutela degli interessi e delle attività produttive nazionali in piena collaborazione con le autorità dei Paesi rivieraschi. Al termine, nave Luigi Durand de la Penne ha ripreso la Campagna d’istruzione degli allievi Ufficiali 2^ classe che terminerà a Livorno il prossimo 23 settembre, insieme con Nave Amerigo Vespucci, Nave Palinuro e alle unità a vela minori della Marina Militare tutte impegnate nell’addestramento del personale della Forza Armata”.
“Personalmente non sono ancora riuscito a mettermi in contatto con il comandante dell’Aliseo, Domenico Ingargiola, perché a bordo l’equipaggio ha il telefono satellitare fuori uso, spero di poterlo sentire nelle prossime ore. Le notizie in nostro possesso sono quelle che abbiamo appreso dal comandante dell’Anna Madre che era nella stessa zona di mare al momento del tentativo di sequestro”, afferma Manuel Giacalone, armatore dell’Aliseo a bordo del quale si trovano sei marittimi mazaresi, tra cui il comandante di 60 anni, e cinque di origine tunisina. Una comunità, quella tunisina di Mazara, fra le più numerose in Italia. A Mazara del Vallo l’immigrazione maghrebina, in particolare quella proveniente dalla Tunisia, è cominciata alla fine degli anni Sessanta ed è giunta anche alla quarta generazione.
“Fare il nostro mestiere – conclude Giacalone – è diventato oltre che troppo oneroso anche troppo rischioso. La nostra marineria subisce attacchi in acque internazionali da oltre trent’anni. I danni economici sono enormi così come quelli psicologici e sociali, tanto che sto seriamente valutando, dopo quattro generazioni, di fare altro”.
L’ Aliseo, il motopesca che ha subito il tentativo di sequestro da parte di una motovedetta tunisina, al confine tra le acque libiche e quelle tunisine, è un’imbarcazione di 35 metri con una stazza di 225 tonnellate, ristrutturata quattro anni fa con un investimento di 700 mila euro circa. Proprietaria del motopesca è la società mazarese Mare giovane snc. Quando fu varato nel 1982 l’ Aliseo rappresentava il mezzo più all’avanguardia della marineria mazarese.
Il 2 agosto scorso, sempre a circa 30-35 miglia Nord-Est da Zarzis, una motovedetta militare tunisina aveva preso di mira un altro peschereccio mazarese, l’ Anna Madre, che ieri sera ha rivissuto le fasi del tentativo di sequestro perché si trovava nelle vicinanze dell’Aliseo. Il 3 agosto scorso era stato l’equipaggio dell’Aliseo a dare l’allarme per il tentativo di abbordaggio dell’Anna Madre. Al comando generale delle capitanerie di porto la Marina militare tunisina avrebbe confermato il tentativo di sequestro del peschereccio.
“Fino a quando si continuerà ad abusare della nostra pazienza? Non se ne può più di sequestri o tentativi di sequestri che vengono perpetrati a danno dei nostri pescatori che sono chiamati a stare sempre più attenti e vigili in un Mediterraneo sempre più martoriato”. Lo dice il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi. “I nostri continui appelli – prosegue Cristaldi – di un tavolo di concertazione con i Paesi rivieraschi non vengono ascoltati nonostante la nostra diplomazia faccia il proprio lavoro quotidiano. In considerazione della gravità della situazione nel Mediterraneo diventa urgente che lo stesso divenga oggetto di dibattito e di definizione di una strategia per assicurare lavoro e benessere alle comunità nel corso dei prossimi decenni”. (ANSA)