Omicidio nel 2007 a Prizzi: assolti e scarcerati badante della vittima e il figlio

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La prima sezione della corte di assise di Palermo ha assolto e ordinato la scarcerazione, dopo più di tre anni, di Antonina Giovanna Di Pisa e del figlio Calogero Marretta: erano accusati di avere ucciso con 14 coltellate, il 16 settembre 2007, l’anziano Vito Damiano, che aveva 84 anni ed era accudito dalla donna, la sua badante.

I fatti erano avvenuti nelle campagne di Prizzi (Palermo) e gli arresti per questo “cold case” erano scattati quasi dieci anni dopo il delitto, il 3 luglio 2017. A indirizzare la procura di Termini Imerese sui due era stata, prima involontariamente, Rosalia Di Pisa, sorella e zia degli imputati: lei, parlando da sola in automobile, senza sapere di essere ascoltata dalle microspie piazzate dai carabinieri, aveva accusato i due prossimi congiunti.

Sentita dai carabinieri, la teste, fino a quel momento involontaria, aveva confermato di sapere che “fuoru iddi” (furono loro) e che agli assassini “erano rimasti i capelli in mano”: lei sarebbe stata a casa al rientro dei due dopo il delitto. La difesa, rappresentata dagli avvocati Enrico Sanseverino, Roberto Mangano e Salvo Priola, ha però convinto il collegio presieduto da Sergio Gulotta, a latere Monica Sammartino, dell’assoluta inattendibilità della donna, che aveva collegato l’omicidio a presunti furti che i parenti avrebbero commesso in casa della vittima. I riscontri sarebbero stati nei dialoghi intercettati tra Antonina Giovanna Di Pisa e il figlio Calogero Marretta dopo la convocazione in caserma. Ma i giudici non li hanno ritenuti sufficienti. (Agi)