Philosophiana, l’archeologia da recuperare e rilanciare: una visita alla scoperta del sito a poca distanza dalla Villa del Casale

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Philosophiana, l’archeologia da recuperare e rilanciare. Ricostruire le dinamiche insediative del sito di Sophiana e del territorio circostante e comprendere i rapporti socio-economici intercorrenti tra Sophiana e la vicina Villa del Casale con il fine di contribuire a far luce sul ruolo della Sicilia nell’economia tardo-antica. A partire dal 2009 il sito di “Sophiana” è stato oggetto di diverse indagini nell’ambito del progetto di ricerca multidisciplinare del “Philosophiana Project”, frutto della collaborazione tra le Università di Cornell, di Cambridge e di Messina.

Il vice presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino ha organizzato lunedì pomeriggio, a Piazza Armerina, nel Palazzo Trigona (piazza Duomo), la visita all’area archeologica ed una conferenza  per illustrare il programma che punta alla valorizzazione di “Sophiana”, l’area archeologica che si trova tra Piazza Armerina, Mazzarino e Barrafranca.

Con gli scavi recenti sta venendo fuori che Sophiana (o Philosophiana) non era soltanto una “statio” ma un vero e proprio centro abitato con una estensione di circa 21 ettari. Dunque, viene abbandonata la tesi prevalente della stazione di sosta e si approda a quella di abitato. Una storia lunga 12 secoli secondo le pluristratificazioni rinvenute dal gruppo di studio di archeologi. Un luogo che cresce molta quando la Villa del Casale sia avvia al declino.

“Si tratta di un sito importante perché abbiamo trovato stratificazioni che vanno dalla prima età imperiale a Federico II, un sito dalle potenzialità enormi che racconta oltre un millennio di vita in un luogo in aperta campagna, stiamo lavorando da sei anni con una équipe di archeologi dell’Università di Messina e dell’Università di Cambridge con studenti siciliani e inglesi che stanno facendo una esperienza importante”, ha spiegato Francesco La Torre, docente del Dipartimento Civiltà antiche e moderne dell’Università di Messina. 

“Dobbiamo sostenere, proseguire e potenziare le attività di ricerca per questo abbiamo riproposto la convenzione con l’Università di Messina – ha osservato Rosa Oliva, direttore dell’istituendo Parco archeologico della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina – bisogna dar forza ai gruppi di volontariato che accompagnano i gruppi e rendono l’area pulita. Sophiana va assegnata all’istituendo Parco archeologico della Villa Romana del Casale, creare collegamenti anche con piste ciclabili e bus navetta, vanno realizzate quelle opere necessarie alla valorizzazione a partire dalla messa in sicurezza e dalla predisposizione di una segnaletica”, ha affermato Oliva.

“Con l’assessore Purpura da tempo parliamo di valorizzare i siti Unesco che insistono sul nostro territorio in modo da contribuire anche allo sviluppo economico e turistico – ha detto il vice presidente vicario Antonio Venturino che ha fortemente voluto questo momento di incontro e riflessione -. A questo aggiungo che l’idea che ho lanciato qualche mese fa della Ferrovia turistica si associa perfettamente, perché il treno che da Dittaino arriva nell’entroterra fino alla Villa del Casale, a Morgantina e a Floristella può essere certamente un fondamentale attrattore affinché possano arrivare molti più visitatori”.

“E’ un sito perfettamente integrabile con la Villa del Casale – ha assicurato l’assessore regionale ai Beni culturali Antonio Purpura, che ha visitato Sophiana con molto interesse ascoltando con attenzione gli studiosi -. Le aree archeologiche che si trovano in questa parte di Sicilia devono essere migliorate sotto il profilo di una piena fruizione e gli interventi da mettere in atto vanno pensati con un’ottica di evoluzione. Dico anche che dobbiamo aprire ai privati, puntando molto sull’associazionismo come gli amici dei musei, dei parchi che possono farsi carico della gestione dei siti e del servizio di guida per i visitatori”.

 

Presenti alla visita e alla conferenza anche Emanuele Vaccaro, affiliato alla Cambridge University (UK), Orietta Cordovana, associate professor AIAS University of Aarhus (DK), Antonio Purpura, assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Gaetano Pennino, dirigente generale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.