“Spero che questa professoressa possa essere reintegrata il prima possibile. Il ministero dell’Istruzione si deve occupare dell’edilizia scolastica, del fatto che le scuole stano crollando. Poi dico sempre ai ragazzi pensate con la vostra testa, portate avanti le vostre idee. Più che di un incontro quell’insegnante ha bisogno di tornare al lavoro e questo spero che possa avvenire il prima possibile e noi vogliamo questo, sia come M5S e dobbiamo volere questo come governo”. Cosi’ il ministro e vice premier, Luigi Di Maio, a margine di un incontro a Carpi, tornando sulla vicenda dell’insegnante di Palermo, Rosa Maria Dell’Aria, sospesa per 15 giorni.
Tutti solidali con la prof sospesa
“Liberi di insegnare, liberi di pensare”. Questo lo striscione appeso dai ragazzi del collettivo scolastico Tommie Smith del liceo Cavour di Roma. Un segno di solidarieta’ nei confronti della docente palermitana sospesa a causa di un video proiettato dai suoi studenti, che metteva a confronto il decreto sicurezza con le leggi razziali del 1938.
“Crediamo fermamente che il ruolo fondamentale della scuola sia quello di formare un pensiero critico, troppo spesso invece si pensa agli studenti delle superiori come dei contenitori di informazioni, non lo siamo- scrivono in un post su Instagram i ragazzi del collettivo- siamo futuri elettori, futuri lavoratori, futuri genitori, siamo il futuro dell’Italia. Censurandoci- continuano gli studenti- non ci impedirete di opporci, sospendendo i nostri professori non ci impedirete di imparare, staccando i nostri striscioni non ci impedirete di esprimerci”. La scelta di protestare attraverso uno striscione, non è casuale, perché “oggetto di polemiche per le continue rimozioni, anche dagli edifici privati- commenta all’agenzia Dire Michele Sicca, rappresentante d’istituto- Appena abbiamo appreso la notizia abbiamo capito l’importanza di agire subito, ci siamo sentiti colpiti personalmente perché la professoressa dell’Aria poteva essere una nostra docente e noi potevamo essere quei ragazzi. Spero vivamente che il nostro resti li il più possibile come monito per chi passa davanti al Cavour- continua lo studente- le libertà di insegnamento, pensiero e espressione saranno sempre rispettate nel nostro istituto”.
La segreteria nazionale del Movimento Studenti di Azione Cattolica esprima solidarietà alla professoressa Rosa Maria Dell’Aria. “Come Movimento studenti di Azione Cattolica – scrivono – ci auguriamo e ci impegniamo perché possa avvenire presto la revoca della sospensione, esprimiamo la nostra vicinanza alla docente e continuiamo a credere nella scuola perché ci insegna a pensare”. “Sembra impensabile, – osservano gli studenti di Ac -ma Rosa Maria Dell’Aria per 15 giorni non potrà insegnare perché alcuni suoi studenti hanno confrontato leggi razziali e decreto sicurezza. Come associazione studentesca ci chiediamo cosa rimane del senso dell’istituzione scolastica se si puniscono gli insegnanti quando permettono ai propri alunni di ragionare. Ci chiediamo cosa rimane di formativo in una scuola in cui gli studenti non possono azzardare delle riflessioni personali. Ci chiediamo cosa rimane di educativo in una scuola in cui si decide arbitrariamente ciò di cui si può parlare e ciò che bisogna censurare”.
“Una professoressa che ci permette di ragionare, – osservano gli studenti di Ac- è una docente che ringrazieremo per tutta la vita. Perché come giovani siamo desiderosi di un dialogo che sia rispettoso e mai urlato, di un sapere che sia ricercato e non censurato. Abbiamo il diritto e il dovere di capire dove e se sbagliamo per poter correggere i nostri errori, non limitando il pensiero a ciò che è più conveniente per una o l’altra stagione politica. Come studenti sappiamo bene che libertà di espressione non significa libertà di offendere o di imbrogliare. Ma a insegnarci cosa è lecito dire e come è giusto comportarsi ci sono le Leggi dello Stato e la nostra Costituzione. Vorremmo capire in che modo e secondo quale normativa la ricerca svolta dagli studenti di Palermo può essere motivo di sospensione di una docente, quando l’articolo 4 dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti riporta: ”In nessun caso può̀ essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità̀'”.