Protesta Agenzia delle Entrate, UilPa: “Coinvolti lavoratori, imprese e cittadini”

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Da settimane giornali, tv e media pare abbiano aperto un focus sull’Agenzia delle Entrate. Abbiamo chiesto al vice coordinatore nazionale Giovanni Di Pisa, della Uilpa Entrate, quali sono le criticità in cui versa una delle amministrazioni più importanti per il sistema Paese.

“Quello che accade si riconduce all’assenza dei vertici della stessa amministrazione, ovvero, la totale assenza di potere decisionale. Dal 9 dicembre 2019 è decaduto il direttore generale, è assente il Comitato di Gestione e la guida dell’Agenzia è attualmente affidata al capo del personale Aldo Polito, il quale andrà in pensione il prossimo 1 febbraio e non vi è alcuna previsione di sostituzione. A ciò si aggiunge – continua Giovanni Di Pisa – un aspetto organizzativo del tutto carente e deficitario. Funzione Pubblica e Ragioneria dello Stato hanno bocciato il rinnovo delle figure di Responsabilità interne all’Agenzia, i cosiddetti capi team. Inoltre ai 4.500 dipendenti andati in pensione negli ultimi due anni se ne aggiungeranno altre centinaia tra il 2020 ed il 2021. Non dimenticando che nel mese di febbraio la Corte Costituzionale dovrebbe pronunciarsi sulla legittimità della nomina di alcuni funzionari che, tramite concorso interno, hanno assunto direzioni di molti, quasi tutti, uffici e sezioni dell’Agenzia, le cosiddette POER (Posizioni Organizzative di Elevata Responsabilità). Non è facile immaginare il futuro della macchina fiscale se la sentenza dovesse essere sfavorevole”.

Tutto ciò ha ricadute, secondo il Coordinamento Entrate della UilPa chi viene maggiormente penalizzato?

“Nessuno è escluso dagli effetti negativi dell’attuale stato dell’arte. I dipendenti sono sovraccaricati di lavoro. Al riguardo è necessario essere chiari. Le attività che si svolgono all’interno degli uffici dell’Agenzia delle Entrate, richiedono attenzione, concentrazione, ambiente lavorativo adeguato, sereno. Può sembrare un’esagerazione ma è la cruda realtà. Nonostante l’emorragia del personale, l’Agenzia si è prefissata, per il 2020, degli obbiettivi che vanno oltre le risorse umane disponibili. Specie negli ultimi due anni, grazie agli sforzi ed allo spirito di abnegazione, di servizio, del poco personale rimasto negli uffici, si sono a raggiunti i traguardi prefissati. Eppure quello stesso personale, oggi si ritrova negato pure il salario accessorio per gli anni 2018 e 2019. Nonostante tutto continua nello svolgimento delle proprie mansioni ed oltre. Siamo non solo il sindacato dei lavoratori, ma anche dei cittadini. Proprio per questo, siamo preoccupati per l’impatto negativo su cittadini ed imprese, dell’attuale condizione critica della macchina fiscale dello Stato. Giusto per fare un esempio, basti pensare ai rimborsi spettanti all’utenza che dovrà attendere chissà quanto tempo visto che sono decaduti i funzionari che sottoscrivevano gli atti amministrativi. Oppure le certificazioni necessarie allo svolgimento di determinate attività da parte di alcune imprese che subiranno lungaggini mai viste prima o, non ultimo, i problemi che si avranno con le ex Conservatorie (pignoramenti, cancellazioni di ipoteche e quant’altro). Uno sbando assoluto e senza precedenti.

Ci sono responsabilità?

“Di certo, c’è la visione miope dei vertici dell’Agenzia che si sono succeduti negli ultimi anni e che non ha favorito il buon andamento dell’assetto organizzativo rendendo sempre più precaria la macchina fiscale. D’altra parte il Governo, pur dichiarando la lotta all’evasione fiscale una priorità per il Paese, non ha di fatto, a tutt’oggi, nominato il successore del Generale Maggiore, direttore generale dell’Agenzia decaduto dal 9 dicembre 2019”.

Cosa fa o intende fare il sindacato?

“Noi, come coordinamento entrate della UilPa, unitariamente alle altre sigle sindacali stiamo sensibilizzando il nostro diretto interlocutore, ovvero l’Agenzia delle Entrate. Attraverso una serie di mobilitazioni, assemblee e presidi sui posti di lavoro grazie alle nostre strutture provinciali e regionali stiamo mettendo al corrente i colleghi di tutte le problematiche che sono talmente varie e vaste che necessita una corretta cognizione di causa. Il 23 gennaio, in occasione del Fisco-day e blocco degli uffici per due ore, i lavoratori potranno rivendicare i propri diritti. A tal proposito ci vogliamo scusare con l’utenza per i disagi ma le nostre rimostranze sono anche nell’interesse del cittadino cui è dovuta una macchina fiscale efficiente ed efficace. Le agitazioni, avranno un epilogo il 6 febbraio in occasione della manifestazione nazionale a Roma, sotto il Ministero dell’Economia e delle Finanze in via XX settembre”.