Sei arresti dei carabinieri tra Ribera, Palermo e Favignana, nei confronti di altrettante persone accusate di due rapine in banca. La prima è avvenuta il 10 dicembre 2015 alla Banca Popolare Sant’Angelo, all’agenzia di Ribera, dove i malviventi hanno portato via una somma in contanti superiore ai 20.000 Euro; l’altra risale al 18 gennaio 2016 alla Banca Sella, agenzia di Licata, dove i malviventi hanno portato via circa 5 mila Euro in contanti.
L’operazione è frutto di complessa indagine sviluppata nell’ultimo semestre dai Carabinieri della Compagnia di Sciacca, coordinati dal Comando Provinciale di Agrigento, sulle attività criminose che interessano il territorio della provincia. Gli arrestati sono: Giuseppe Cusimano, 43 anni; Salvatore Bruno, 27 anni; Mariano Ficarra, 25 anni; Vincenzo Adelfio, 25 anni; Giuseppe Triassi, 24 anni e Daniele Centurione, 28 anni. Il riberese Triassi è stato condotto presso la Casa di Reclusione di Favignana, Centurione presso il suo domicilio a Ribera e i quattro rapinatori presso il carcere Pagliarelli di Palermo.
Lo stratagemma usato dai malviventi per introdursi in forza all’interno degli istituti di credito era ingegnoso ed efficace allo stesso tempo. Ficarra, unico incensurato, in una prima fase accedeva all’interno dell’agenzia di credito, anche rendendo possibile la videoripresa del suo volto e l’acquisizione di un’impronta digitale.
Poco dopo, con la scusa di dover prestare immediate ed urgenti cure mediche ad un parente in difficoltà appena fuori dell’istituto, si metteva ad urlare chiedendo ed ottenendo l’apertura della bussola d’ingresso da cui invece entravano repentinamente gli altri tre componenti della banda, tutti a volto coperto e calzanti guanti da lavoro per non lasciare tracce.
All’interno della banca i malviventi, al fine di ottenere la consegna della refurtiva, esercitavano violenza e minaccia nei confronti dei dipendenti e dei clienti già presenti in agenzia. Nel frattempo i basisti, partecipavano attivamente anche alla fase finale della rapina, cooperando con i malviventi palermitani con la mansione di pali posti all’esterno dell’istituto di credito. Durante le indagini, rese complesse dal camuffamento operato dai rapinatori, gli investigatori si sono avvalsi delle intercettazioni telefoniche, l’analisi dei tabulati telefonici e dei filmati delle telecamere di videosorveglianza, servizi di osservazione e pedinamento svolti soprattutto nel capoluogo palermitano.