Una giunta regionale di mattina a Palazzo d’Orlèans, intorno a mezzogiorno, con tanti provvedimenti da varare. Agli assessori una frase premonitrice: “Mi prendo ancora qualche ora per decidere”. Intorno alle sette e mezza di sera il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci aveva già presentato le dimissioni. L’obiettivo l’election day, andare al voto nell’Isola il 23 settembre e far coincidere le elezioni politiche nazionali con quelle siciliane.
Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè aveva già convocato per venerdì alle 11 l’aula con all’ordine del giorno “Comunicazioni del presidente della Regione”. Ma lo stesso Musumeci, attraverso una nota dell’ufficio stampa, ha comunicato che sarà a Catania con l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, per partecipare alla cerimonia della posa della prima pietra per la costruzione della nuova cittadella giudiziaria del capoluogo etneo.
Musumeci: dimissioni, decisione sofferta ma ci sono almeno 4 motivi
“E’ una decisione sofferta, meditata che ho adottato alcuni minuti fa dopo averci pensato per alcuni giorni. Non c’è nessun motivo politico alla fonte di questa decisione. Sono quasi tutte ragioni di ordine tecnico procedurale dettate dal buon senso”. Lo ha detto in un video postato su Facebook e sui canali social il presidente della Regione Nello Musumeci che in serata ha annunciato le proprie dimissioni dalla carica. “Sono almeno 4 i motivi perché si debba votare il 25 settembre in Sicilia – ha spiegato Musumeci – la chiusura delle scuole, bisogna interrompere le lezioni. Una cosa è farlo soltanto per il 25 settembre, altro è farlo anche il 6 novembre quando scade la legislatura. Non ci possiamo permettere il lusso di tenere giornate intere le scuole chiuse. Secondo motivo: crescono i casi di contagio Covid. Lo abbiamo visto in queste settimane in estate – ha sottolineato – immaginate cosa possa succedere in autunno alla luce delle esperienze matutate nei due anni precedenti. Se aumentano i contagi non possiamo garantire a tutto il corpo elettorale di poter esercitare il diritto al voto. Terzo motivo – ha aggiunto – tre mesi in più di campagna elettorale, significa che i partiti mentre sta per concludersi la campagna elettorale per le nazionali debbono raccogliere le firme, preparare le liste, cercare i candidati, definire i simboli per le elezioni regionali. Assurdo. E’ impossibile. Uno sforzo sul piano organizzativo che crea soltanto disordine e non serve al buon andamento delle due campagne elettorali, non serve alla democrazia e non serve alla partecipazione della gente. Quarto motivo, credo il più importante e significativo, i costi che deve affrontare la Regione per garantire il diritto al voto, circa 20 milioni di euro. Se si dovesse votare due volte sarebbero 40 milioni di spese.Il buon senso dice di no. Sono questi i motivi essenziali che mi hanno indotto ad anticipare la conclusione di 40 giorni circa la legislatura”. “Della mia decisione – ha proseguito il presidente dimissionario – ho informato il presidente dell’Assemblea regionale siciliana (non fa il nome di Gianfranco Miccichè, ndr)”.
Musumeci: sulla ricandidatura? Bella domanda
“Molti mi stanno chiedendo: ma sulla ricandidatura che succede? Bella domanda. Sono fermo a quanto detto nella conferenza stampa del 23 giugno scorso, cioé sono pronto a guidare la coalizione di centrodestra per la vittoria per garantire per la seconda volta continuativa che la nostra coalizione possa guidare le sorti della Regione siciliana”. Poi un chiaro riferimento alle parole del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè: “Qualcuno all’interno della coalizione dice che io abbia un brutto carattere, che sia molto rigoroso, antipatico e può succedere e che quindi sono divisivo. Siccome per me l’unità della coalizione di centrodestra è più importante di qualunque pur legittima aspirazione a continuare il lavoro iniziato 5 anni fa ed ad avviare nuove iniziative, se non è un capriccio di qualcuno posso benissimo fare un passo di lato. Cercate un nuovo candidato alla presidenza, ce lo presentate, faremo conoscere le nostre valutazioni e andremo avanti. Credo di aver risposto alle tante domande che arrivano in queste ore”.
Musumeci: continueremo a lavorare con entusiasmo fino al 25 settembre
“Nel frattempo continueremo a lavorare, non è tempo di commiato naturalmente. Ho appena terminato di presiedere una giunta di governo – ha detto – abbiamo adottato decine di delibere come facciamo quasi in ogni seduta e impegnato centinaia di milioni di euro soprattutto in investimenti. Dio sa quanto ci sia bisogno di mettere in circolazione in Sicilia masse di denaro, quanto ci sia bisogno di riqualificare tutte le infrastrutture e noi lo facciamo da 5 anni e continuiamo a farlo fino al 25 settembre, ultimo giorno, lavorerò con lo stesso impegno e con lo stesso entusiasmo ogni giorno. E’ veramente bello andare in giro a visitare i comuni, quanto calore umano gioia, affetto, bella accoglienza, entusiasmo ho riscontrato in questi giorni – ha continuato Musumeci -. Sono le uniche cose che ripagano tanti sacrifici, tante amarezze e tanti bocconi amari. Ma di questo non parliamo perché non possiamo guastare il momento. I commiati alla fine del mandato”.
Musumeci: Ringrazio Giorgia Meloni, perché mi ha lasciato assoluta libertà
“Ringrazio Giorgia Meloni perché per questa scelta mi ha lasciato in assoluta libertà. La ringrazio per la sensibilità che ha dimostrato e che continua a dimostrare nei miei confronti. E’ una scelta che non ho preso a cuor leggero, una scelta che non sottintende altri obiettivi e altri scopi e lo dico per sgombrare il campo da equivoci. Dobbiamo necessariamente impedire che alle elezioni regionali si riduca il numero dei possibili partecipanti, dei possibili votanti. Noi abbiamo dei doveri ai quali dobbiamo assolutamente guardare con grande attenzione”, ha concluso.