“I sindaci sono il cuore del nostro futuro. A Firenze diciamo ‘leviamo il vino dai fiaschi’. Alle prossime elezioni chi può esca allo scoperto e ci metta la faccia. Chi può, tiri fuori il coraggio, l’energia, l’entusiasmo. Voglio dirlo alla più importante città che andrà al voto nel 2022: caro Davide, Palermo ha bisogno dite e noi siamo convinti che la tua candidatura non sarà figlia di qualche accordicchio con qualche forza politica ma sarà una candidatura che parla alla città”. Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, chiudendo a Firenze i lavori della ‘Leopolda 11’, annunciando la candidatura di Davide Faraone, attuale capogruppo al Senato di Iv, a sindaco del capoluogo di regione della Sicilia alle elezioni che si terranno nella primavera 2022.
“Noi a Palermo non staremo con Miccichè ma con Faraone che è una cosa diversa – ha sottolineato Matteo Renzi -. Poi Miccichè o Provenzano facciano quel che credono ma noi a Palermo ci candidiamo in una città che negli ultimi anni non è riuscita nemmeno a seppellire i propri morti. A Davide io dico: comprati un bel paio di scarpe e mettiti a girare la città, per i quartieri e le periferie, come sai fare e fallo non soltanto portando la tua abilità tattico-politica ma la tua passione”, ha concluso Renzi.
“Io per ora guarderei ai cittadini, guarderei ai palermitani”. Lo ha detto Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva al Senato e candidato a sindaco di Palermo, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano di possibili alleanze a sostegno della sua candidatura, annunciata oggi da Matteo Renzi nell’intervento finale di Leopolda 11.
“Palermo ha bisogno di una svolta vera”, ha aggiunto Faraone, dicendo che “i cittadini palermitani hanno bisogno di una guida solida, che pensi innanzitutto a loro e meno alle alchimie politiche. Ho un grossissimo entusiasmo – ha detto – anche perché candidarsi alla guida della città dove sei nato e sei cresciuto, nei quartieri di periferia, dallo Zen a San Lorenzo, credo che sia il sogno di chi fa politica. Lo farò con il massimo impegno, cercando di portare in dote la mia esperienza che ho costruito in questi anni, la mia relazione con tutte le donne e gli uomini che guidano questo Paese e che sono nei posti chiave, per far rinascere una città che purtroppo è piegata, in crisi economica, e che non riesce a neanche a seppellire i suoi morti”.
Ai giornalisti che gli chiedevano se la sua candidatura a sindaco sia da considerare un esperimento sul territorio per testare l’alleanza di Iv con Forza Italia, Faraone ha risposto: “No, io vado avanti da solo, innanzitutto perché sono un palermitano. Non c’è nessuna alchimia politica dietro la mia candidatura. Ma solo la mia passione per risollevare una città piegata in due, che non riesce nemmeno a chiudere il bilancio comunale. Tutto ciò è intollerabile e sarebbe un errore da parte mia, che ricopre un ruolo nazionale, non dare il mio contributo”.
“C’è uno spazio politico enorme, lasciato libero dai populisti e dai sovranisti e tutte le personalità che hanno caratteristiche, capacità e idee per presidiare quello spazio e costruire una forza maggioritaria nel nostro Paese devono collaborare. Matteo Renzi è una di queste figure”, ha detto Davide Farone, al termine della kermesse a Firenze.
“Se qualcuno pensa a Faraone sindaco in cambio di Berlusconi al Colle, se lo levi dalla testa. Faraone ha tutto il diritto di candidarsi, il centrodestra ha tutto il diritto di scegliere il suo. Se poi Italia Viva vorrà fare parte del centrodestra, per quanto mi riguarda non ci sono problemi”. Lo ha detto all’Italpress il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, commentando la candidatura di Davide Faraone, senatore di Iv a sindaco di Palermo. “Su Renzi che ha smentito di votare Berlusconi eviterei di tornarci – prosegue Miccichè – ma non ci sono accordi di alcun tipo con Italia Viva, vorrei che questo fosse chiarissimo. Come ho detto più volte, eventuali accordi con Renzi si fanno a Roma e non a Palermo”.