Rimpasto nel governo Musumeci prima delle elezioni europee

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musumeci e miccichè

Il primo rimpasto nel governo Musumeci potrebbe avvenire a breve, prima di quanto si possa ipotizzare. L’annuncio, che ha avuto l’effetto di una scossa sismica, è stato dato dallo stesso presidente della Regione al termine di una conferenza stampa sulle iniziative a sostegno delle istituzioni culturali minori dell’Isola.

“Il rimpasto di governo alla Regione siciliana arriverà probabilmente prima delle elezioni Europee” – ha detto Nello Musumeci. Incalzato dai giornalisti presenti all’incontro, il governatore non ha dato ulteriori indicazioni anche se qualcosa emerge leggendo tra le righe delle sue risposte.

“La Lega entra nel governo? – Chiedono i cronisti dell’Adnkronos-. Non lo so, non ho mai parlato di coinvolgimento di partiti. Ho solo detto che ci sarà un rimpasto in funzione della geografia dell’Assemblea. Il governo deve rispecchiare la geografia dell’Assemblea, quindi è normale che se muta la geografia di Sala d’Ercole cambia anche la composizione del governo – ha aggiunto il governatore -. Io sono molto rispettoso della rappresentatività delle forze politiche. Nomi e sigle non ne faccio”.

A insistere negli ultimi tempi affinché ci fosse una accelerazione nel rimpasto nel governo Musumeci era stato il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè.  “Avevo già anticipato questa esigenza in alcune interviste e mi fa piacere che Forza Italia la condivida, siamo in perfetta sintonia” – ha tagliato corto l’inquilino di Palazzo d’Orleans.

E proprio in Forza Italia sembra ci siano i maggiori problemi di tenuta interna. I mal di pancia che si trascinano da mesi e che, in occasione dell’approvazione della legge di Bilancio e in vista delle elezioni europee preoccupano sia Musumeci che Miccichè.

Certezze sui possibili avvicendamenti non ce ne sono. Nei mesi scorsi sono uscite classifiche e pagelline con analisi e indiscrezioni tra le più disparate. Il dato certo è che nel gruppo degli azzurri all’Ars si fa sempre più pesante il gruppo dei “dissidenti” costituito da Tommaso Calderone, Rossana Cannata e Riccardo Gallo. I tre sono in qualche modo collegati all’ormai ex forzista Marianna Caronia, oggi al gruppo Misto, e dialogano con Luigi Genovese. A Sala d’Ercole il banco di Calderone è desolatamente vuoto da tempo, ed anche la presenza al voto degli altri è, per usare un termine eufemistico, saltuaria.

In giunta quindi potrebbero esserci alcuni avvicendamenti interni a Forza Italia. Tra gli assessorati più ambiti dai “dissidenti” ci sarebbe l’Agricoltura dove, secondo voci incontrollate di corridoio, potrebbe andare il sindaco di Cammarata Vincenzo Gianbrone, sponsorizzato da Gallo. Ma anche altri assessori potrebbero essere coinvolti, soprattutto se il rimpasto prevedesse alcuni cambi di geometria politica all’interno del governo e dell’Ars.

Energia e Cultura sono guardati con cupidigia dai partiti. gestiti dai “tecnici” Alberto Pierobon e Sebastiano Tusa, potrebbero entrare nella trattativa complessiva, anche se, soprattutto il primo, è considerato un punto fermo dello stesso Musumeci. Certo è che, al di là delle indiscrezioni, le settimane a venire saranno molto calde dalle parti di Palazzo dei Normanni e rischiano di vedere impantanare l’iter, già farraginoso, della legge di Bilancio