Salvatore Borsellino: “Su via D’Amelio si giunga alla verità senza negazionismi e depistaggi”

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Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo ucciso dalla mafia 26 anni fa insieme a 5 agenti della scorta, durante la conferenza stampa di presentazione del programma del “Movimento delle Agende Rosse” è intervenuto parlando delle indagini svolte subito dopo la strage.

“Quest’anno abbiamo avuto due sentenze della magistratura importantissime: quella sulla cosiddetta trattativa e quella del processo Borsellino Quater. C’è stata una svolta, dopo anni di negazionismo, sulla trattativa Stato-mafia. Abbiamo una pietra miliare che afferma l’esistenza di un depistaggio di Stato. Sulla scomparsa dell’agenda rossa di mio fratello Paolo le indagini non sono andate come sarebbero dovuto andare”.

Il congiunto del magistrato assassinato ha proseguito affermando: “le stragi di Capaci e via D’Amelio sono quasi un peccato originale su quella che è la Seconda Repubblica. Spero che la verità arrivi entro dieci anni. Bisogna spingere le commissioni parlamentari e il Governo a lavorare per trovare la verità completa, senza depistaggi e negazionismi su questi eccidi”.