A 19 anni dalla scomparsa, il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha deposto un mazzo di fiori alla base della lapide posta nello slargo intitolato alla memoria di Emanuele Scieri, il giovane trovato morto, in circostanze finora mai chiarite, nell’atrio della caserma Gamerra di Pisa.
Scieri, che stava svolgendo il servizio di leva nei paracadutisti dell’esercito, morì presumibilmente il 13 agosto 1999, ma il suo corpo venne ritrovato soltanto tre giorni più tardi. Per la morte del militare e avvocato siciliano, la Procura di Pisa indaga su tre persone con l’accusa di omicidio; uno di loro, un ex caporale, è stato arrestato il 2 agosto scorso.
“Emanuele – ha affermato il sindaco Italia – è un ricordo sempre vivo nei siracusani, particolarmente in quel gruppo di amici che non ha smesso mai di chiedere giustizia. Oggi, grazie anche alla commissione parlamentare presieduta da Sofia Amoddio e al lavoro degli altri deputati siracusani, abbiamo le prime conferme sul fatto che potrebbe essere stato vittima di un caso di nonnismo e questo ci deve indurre a chiedere con sempre maggiore forza la verità”.
Il sindaco ha proseguito affermando: “lo dobbiamo al ricordo di un giovane brillante che ha avuto la vita spezzata per una errata e perversa idea della disciplina militare e lo dobbiamo per mantenere alta l’attenzione sul caso di Tony Drago, un altro giovane militare siracusano morto in circostanze non chiare”. Il sindaco Italia ha annunciato la costituzione parte civile del Comune nel caso si arrivasse a un processo.