Dopo la bufera della scorsa settimana Crocetta prova a “raffreddare” la maggioranza. La conferenza stampa post elezioni amministrative aveva innescato una polemica violentissima tra il presidente della Regione e l’ala renziana del Partito democratico. Poi lo stop dato dagli alleati alle dichiarazioni di guerra e la decisione di tenere oggi un summit tra vertici della maggioranza.
Crocetta tenta così di fare un passo indietro, sotterrare l’ascia di guerra e provare a coinvolgere tutti in un rilancio dell’azione di governo. Oggi attorno allo stesso tavolo erano seduti il segretario regionale del Pd Raciti, il capogruppo all’Ars Gucciardi, per il Megafono il capogruppo Di Giacinto e per il coordinamento regionale Malafarina, per il Pdr il coordinatore Cimino e il capogruppo Picciolo, per l’Udc il segretario Pistorio e il capogruppo Turano, per Sicilia democratica Reale per quanto riguarda il coordinamento e per il gruppo Lentini. L’incontro si è svolto sulla base del documento che individua tre obiettivi da perseguire da qui alla fine della legislatura: il rilancio della coesione sociale, le politiche di sviluppo, la coesione politica “governo-partiti-Parlamento”. Con una rassicurazione di fondo: “Non è affatto in discussione il rapporto con il governo Renzi”.
Su queste linee il presidente della Regione ha rilanciato l’urgenza di alcune riforme. Una riforma vera sui liberi consorzi dei Comuni, lo “sblocca Sicilia” per il rilancio dello sviluppo attraverso la sburocratizzazione e il principio di responsabilità dei burocrati, il testo unico sulle Attività Produttive per facilitare l’inserimento di nuove aziende, la riforma dell’acqua coerentemente con il referendum sull’acqua pubblica, misure di legge sulla formazione professionale, misure di sostegno al reddito per i disoccupati.
“Le leggi – ha detto Crocetta- sono già tutte incardinate e contengono anche provvedimenti essenziali, all’interno di sblocca Sicilia ad esempio è presente una norma che consente di evitare il dissesto delle province e licenziamento dei lavoratori. Accanto a questo, alcune norme relative a modifiche sulla legge finanziaria, come la gestione dell’emergenza rifiuti che domani tra l’altro sarà oggetto di un incontro con il Ministro Galletti”. Il presidente ha ribadito tra l’altro che la politica dei tagli non può essere più praticata nelle dimensioni in cui è stata praticata dal 2013 al 2015 senza compromettere e aggredire lo stato sociale, e che ha posto drammaticamente il problema della questione sociale, che parte dalla difesa dei disoccupati e dei precari.
Il governatore, che la scorsa settimana aveva polemizzato con il premier, prova a fare retromarcia: “Non è affatto in discussione il rapporto con il governo Renzi, ma semmai è esattamente il contrario, ovvero la richiesta di maggiore interlocuzione. Così come con la maggioranza, oltre a condividere il piano delle riforme, dobbiamo condividere un crono-programma che garantisca che le stesse vengano approvate. Su questi temi tutti i rappresentanti al tavolo hanno manifestato leale disponibilità e – ha concluso il presidente – ci si vedrà venerdì alle 11:30, per continuare il confronto e l’approfondimento di queste tematiche”.