Totò Cuffaro a sostegno del Partito Radicale per l’umanizzazione delle carceri

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Anche l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, da iscritto di lungo corso, ha partecipato presente alla tappa di Palermo, organizzata a Villa Filippina, alla iniziativa del Partito Radicale “8 firme contro il regime”, con Rita Bernardini, Sergio D’Elia, Maria Antonietta Farina Coscioni, Elisabetta Zamparutti.

Una testimonianza quella di Totò Cuffaro non solo per la sua esperienza carceraria. “Sono iscritto al Partito Radicale da molto tempo – ha detto l’ex governatore – da quando ero presidente della Regione. lo sono iscritto per un rapporto di affetto di amicizia di stima con Marco Pannella con Rita Bernardini e dopo la mia esperienza carceraria sono non solo iscritto al partito ma anche impegnato nelle battaglie che il Partito Radicale fa, non tutte le battaglie le condivido, ma certamente mi sento oggi impegnato proprio sulle battaglie che riguardano l’umanizzazione delle carceri. Questo Paese di diritto – ha aggiunto Totò Cuffaro – la smetta di scherzare con l’ergastolo ostativo. Abbiamo cambiato il fine pena mai e abbiamo messo a fine pena 9999, questo è prendere in giro le famiglie, le persone che non hanno storia e che non hanno cultura perché seppur non sono la parte migliore della società sono delle persone meritano rispetto. Quindi credo che l’ergastolo ostativo debba essere rivisto nella nostra legislazione e poi soprattutto nessuno può pensare di impedire a un marito di accarezzare i propri figli e abbracciare la propria moglie. Non è un paese civile”.

“E poi – ha proseguito Totà Cuffaro – smettiamola con l’ipocrisia che questo Paese è sempre pronto e sei sempre il primo a mettere la firma quando si fa una moratoria sulla pena di morte degli altri e non si rende conto, sono dati di ieri che dicono che dall’inizio dell’anno ci sono stati 42 suicidi nelle nostre carceri e 490 tentati suicidi ogni anno in Italia nelle nostre carcere tra detenuti e personale di sicurezza, agenti della polizia penitenziaria. Ci sono più suicidi di quanto ne faccia la pena di morte in Texas che un paese dove c’è la pena di morte. Su questo bisogna attivare una riflessione seria”.

Presenti anche il consigliere comunale Giulio Cusumano, tra i promotori a Palermo della raccolta firme del Partito Radicale, e Fabrizio Ferrandelli che, come movimento de I Coraggiosi, ha condiviso l’appello del Comitato “In difesa” che sostiene la revisione del sistema delle informazioni e delle misure di prevenzione antimafia, “vogliamo scongiurare – ha detto Ferrandelli – altri casi Saguto”.