Tradito dal voto disgiunto, Micari ammette la sconfitta: “Tornerò a fare il rettore, la mia vita non è la politica”

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micari fiducioso

Una bella fetta di voti dei partiti di centrosinistra – Pd, Sicilia Futura, Alternativa Popolare e Arcipelago Sicilia – che avrebbero dovuto arricchire il patrimonio elettorale di Fabrizio Micari sono finiti invece al candidato governatore del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri. Micari tradito dal voto disgiunto e dunque dai suoi stessi elettori che ad un certo punto lo hanno “scaricato”.

Il candidato del centrosinistra registra sette punti in meno della sua coalizione; e sette punti sono quelli che Giancarlo Cancelleri ha in più rispetto alla lista del M5s. Gli appelli al “voto utile” lanciati in campagna elettorale dunque avrebbero danneggiato Micari e premiato Cancelleri, che probabilmente ha beneficiato di consensi provenienti da un pezzo di elettorato di centrosinistra. Tra 1 e 2 punti sopra la lista “Cento passi” è Claudio Fava, mentre Nello Musumeci è più o meno in linea col voto di coalizione.

“Tornerò a fare il rettore, ero qui per portare avanti un progetto, ma la mia vita non è la politica. La mia vita è all’Università, ho sempre lavorato per i ragazzi. Ho creduto in questo progetto affascinante perché lo consideravo “la fase due”. Ritorno alla mia attività che è quella di formare i giovani”, ha detto il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione siciliana Fabrizio Micari, commentando con i giornalisti i risultati elettorali.

“Voglio ringraziare i siciliani che hanno ritenuto di mettere il mio nome come presidente della Regione Siciliana. E ringrazio con grande affetto il mio staff. Sottolineo innanzitutto che il mio dato come candidato presidente è di circa il 19 per cento mentre la somma delle liste che mi hanno appoggiato è intorno al 26. C’è stato dunque un 7 per cento di persone che hanno votato per le liste ma non per me”, ha affermato Micari.

“Per quanto riguarda invece la sinistra propriamente detta – ha continuato Micari -, Fava ha il 6 per cento come candidato presidente e il 5 come lista. Sommando le liste di centrosinistra e sinistra, dunque, arriviamo al 31 per cento. Cinque anni fa invece le liste di centrosinistra e della sinistra hanno fatto il 37 per cento con il candidato della sinistra, Giovanna Marano, che prese il 6,1 per cento, lo stesso di Fava. Significa che la sinistra nel suo complesso in cinque anni ha perso 6 punti. Questo significa un giudizio decisamente negativo che i siciliani hanno espresso nei confronti del governo Crocetta. Durante la campagna elettorale io ho cercato di sottolineare anche le cose positive del governo Crocetta – ha continuato Micari – accanto a quelle positive ma il giudizio dei siciliani è negativo nei confronti proprio del governo Crocetta”.

“Il centrodestra invece che allora era diviso con due candidati Musumeci e Miccichè non si è mosso, sommati erano al 41%, e cinque anni dopo sono sulla medesima soglia. Questo dimostra che chi resta unito vince”, ha sottolineato Micari.

“Fabrizio ha incassato questa forbice così grande tra lui e gli altri candidati, non pensavamo. Del resto sapevamo di non potercela fare”. A dirlo, al programma di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora, è Giusy Lenzo, moglie di Fabrizio Micari, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione siciliana. “Diciamocelo pure: in un mese e mezzo, coi mezzi che avevamo a disposizione, Fabrizio ha fatto tutto quello che ha potuto”, aggiunge.

Cosa vi ha stupito in particolare? “Vedendo che in tv dall’Annunziata Musumeci non conosceva nemmeno i nomi degli impresentabili nelle liste, non ci saremmo aspettati che la Sicilia rispondesse con un voto così alto per lui. Ecco, questo un po’ ci fa impressione, lo shock è stato questo”. Come avete passato la scorsa notte? “All’Acanto, vicino al nostro comitato elettorale, dove abbiamo preso un buon aperitivo. Abbiamo bevuto un bicchiere di bianco”. Siete rimasti lì sino a tardi? “No, poi siamo andati a letto e oggi, come tutte le mattine, ci siamo alzati molto presto, alle 5.45”.

E come ha commentato suo marito i primi risultati? “Io ho detto “che disastro”, mentre Fabrizio è rimasto sorpreso dalla forbice…”. Domani suo marito tornerà all’Università? “Si – prosegue Lenzo – tornerà a fare il rettore”. Come lo consolerà stasera? “Io sono una buona cuoca, farò qualcosa che gli piace. Magari quel mix di pesce che a lui piace tanto”. Crede che Matteo Renzi abbia scritto a suo marito? “Non glielo ho chiesto”. (ANSA/ITALPRESS)