Università di Palermo: inaugurato l’antico mulino storico nel complesso di Sant’Antonino

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Dopo un attento restauro è stato inaugurato il Mulino Storico del Complesso monumentale di Sant’Antonino, nei pressi di piazza Giulio Cesare, vicino alla stazione centrale di Palermo.

All’interno dell’antico mulino è stata anche inaugurata la mostra “Pane al pane: il ciclo del grano”, realizzata dal Sistema Museale di Ateneo, in collaborazione con la Fondazione Ignazio Buttitta.

Il taglio del nastro è avvenuto con i saluti introduttivi di Fabrizio Micari, rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Edy Bandiera, assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, e Antonio Sorce, direttore dell’Area tecnica di UniPa. Presente tra il pubblico anche l’ex rettore Giuseppe Silvestri, grazie a cui, circa quindici anni fa, il complesso di Sant’Antonino, che avrebbe dovuto essere adibito a caserma, e’ stato ceduto all’Università di Palermo.

“Qui viene riproposto un esempio straordinario di archeologia industriale”, ha dichiarato il rettore Micari che ha aggiunto: “C’è stato un periodo in cui questo mulino ha dato da mangiare a circa centomila abitanti. Quella che si inaugura oggi è una mostra che valorizza l’aspetto di archeologia industriale, ma anche quello etno-antropologico, perché la cultura del pane è la cultura dell’uomo. A giugno – ha sottolineato il rettore – completeremo il terzo stralcio di lavori del complesso di Sant’Antonino e daremo a disposizione nuovi spazi espositivi. Noi siamo convinti che in Sicilia è possibile creare cultura economica, ovvero quella cultura che sviluppa economia”.

“Siamo ben lieti come Confcommercio Palermo di essere presenti e di essere testimoni dell’inaugurazione del mulino storico, con la presenza simbolica di alcuni dei nostri maestri panificatori che fanno capo all’associazione Assipan”, ha detto Patrizia Di Dio. “I nostri testimonial di un’arte millenaria sono Panificio Spinnato Gaetano (vice presidente Unione Panificatori), Panificio Guccione Ottavio, Panificio Karafini di Garofalo Mario di Piana degli Albanesi, Forneria Messina Gianmichele di San Martino delle Scale, Monreale (consigliere Unione Panificatori), Panificio Restivo di Camporeale,  Panificio Lo Giudice Francesco e Figlie di Gangi. Sono con i nostri “accademici”, gli accademici del sapere fare bene il pane. Perché fare il pane, quello buono come una volta – ha aggiunto Patrizia Di Dio – non solo è una capacità, un’arte, ma è anche una scuola di vita. Rispecchia il senso essenziale della vita. Produrre il pane è un rituale, che si ripete da millenni. Ma è anche una scelta: degli ingredienti e dei processi di lavorazione. I nostri saperi sono il nostro patrimonio immateriale e la migliore innovazione oggi è tornare alla scelta di materie prime antiche”, ha concluso la presidente di Confcommercio Palermo.