Riaperto tra le polemiche il viadotto Himera sull’autostrada Palermo-Catania. Sono trascorsi cinque anni dal giorno in cui una frana causò il cedimento di alcuni piloni. Il progetto ha comportato un investimento complessivo di 12,5 milioni, pieno di lungaggini burocratiche, rinvii ed errori che hanno costretto i siciliani, e non solo, a dover fare a meno di una importante arteria dell’isola.
“E’ una giornata importante per la Sicilia e per Palermo – ha detto il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli – oggi come governo abbiamo fatto un grandissimo investimento. E’ fondamentale programmare la manutenzione per garantire sicurezza”.
Non solo un giorno di festa, ma anche tante polemiche. Da una parte il contenzioso tra la Regione Siciliana e Anas, dall’altra una piccola delegazione attivisti che ha protestato con fischietti, esponendo uno striscione con su scritto: “Basta corruzione e ribassi”. I deputati Cinquestelle hanno anche chiesto le dimissioni dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone. Tra i presenti anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e il vescovo di Cefalù, Giuseppe Marciante, che ha benedetto il tratto di autostrada. Assente, invece, i rappresentanti del governo regionale.
“Mi dispiace e lo dico con il cuore – ha aggiunto il ministro – mi dispiace anche perché abbiamo fatto di recente una riunione con Musumeci non c’è alcun motivo per essere assenti, questa è un’opera che va ai siciliani e a tutti noi che vogliamo godere delle bellezze della Sicilia. Non va bene”.
Dello stesso avviso anche il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri: “Finalmente ricuciamo davvero la Sicilia e rimettiamo a posto quello che è stato un viadotto che per troppo tempo ha rappresentato una grande vergogna della nostra terra. Questo viadotto applica per la prima volta in Italia il Dl Semplificazioni grazie al quale siamo riusciti a recuperare una ventina di giorni che avremmo perso in iter legislativi. Prendo atto dell’assenza della Regione. Sono stati invitati e non vogliono venire”.
Tra i contenziosi in atto anche quello tra il governo regionale e l’Anas: “Cinque anni sono tanti – ha ammesso l’amministratore delegato di Anas, Massimo Simonini – oggi siamo riusciti finalmente ad aprire questo viadotto e siamo contenti. Dal mio punto di vista il rapporto con la Regione Siciliana è estremamente collaborativo”. In Sicilia ci sono diversi cantieri e progetti: tutti avviati, con qualcuno in fase di definizione. Per l’isola nei prossimi mesi arriveranno altri fondi: “Ci sono quasi 18 miliardi, per strade e autostrade, quasi 11 miliardi per le ferrovie – ha concluso il ministro De Micheli – ad ottobre ci sarà la gara per l’alta velocità Palermo-Catania-Messina”.
Ma a guastare la festa fatta di nastri da tagliare e annunci ci ha pensato l’assessore alle Infrastruttura Marco Falcone. “L’autostrada Palermo-Catania è stata oggi il teatro di uno spettacolo surreale. Hanno imbastito un tentativo mal riuscito di inaugurare in pompa magna un viadotto che doveva essere completato già da oltre due anni, quell’Himera divenuto simbolo di inefficienza e delle trascuratezze di Anas e del governo nazionale nei confronti della Sicilia. Quella di oggi – ha proseguito Falcone – è l’ennesima trovata volta a distrarre l’opinione pubblica dalle gravi carenze dell’autostrada Palermo-Catania. Anche adesso, però, ai grillini è andata male. Vorrei ricordare, infatti, che loro stessi gestiscono il ministero delle Infrastrutture e quindi l’Anas da ben due anni e mezzo. Certamente ci saremmo aspettati risultati assai più soddisfacenti. Eppure dovremo rimanere ancora qui in attesa, come tutti i siciliani. Serviva, invece – ha continuato l’assessore della giunta Musumeci – la nostra sfida, la scommessa sulle mie dimissioni (che ho rassegnato già il 29 luglio) per completare un’opera su cui ci siamo sporcati le scarpe da sempre. Bene, così li abbiamo smascherati. Governo e Anas non hanno più alibi. Stiano adesso sereni, rimarremo vigili e non faremo sconti sui 62 cantieri aperti e sonnecchianti sulla Palermo-Catania, ma anche sulla Palermo-Agrigento, sulla Caltanissetta-Agrigento e sul viadotto Villano, tutte opere lasciate in una vergognosa condizione di abbandono”.