Vita da pensionati in Portogallo: ultima puntata del reportage di Rino Canzoneri

0
323

Concludiamo l’inchiesta sui pensionati che vanno in Portogallo con l’intervista ad altri due siciliani che sono andati a vivere ad Olhao, nella regione dell’Algarve. Domenico Alario, palermitano, ex tecnico per le riprese esterne della Rai, residente ad Olhao dal gennaio del 2017.

“Per lavoro – dice Domenico Alario, nella foto d’apertura – sono stato in vari paesi del mondo. Avevo visto come si vive fuori. E raffrontando la realtà italiana con quella dei molti paesi stranieri, soprattutto europei, avevo maturato un solo obiettivo: andare via dall’Italia, troppe tasse, troppo disordine, poi vivere a Palermo era ancora più difficile tra mille disservizi, sporcizia, illegalità diffusa, stress continuo. Avevo pianificato e preparato tutto prima e la sera del mio primo giorno della pensione ero già in Algarve per fare i documenti. Sono stato 4 giorni e sono ritornato in Italia – spiega Domenico Alario – ho preso le mie cose e dopo 15 giorni ero nuovamente in Portogallo nella mia piccola casa che avevo preso in affitto per 250 euro”.

“Una delle prime cose a cui ho pensato – aggiunge Domenico Alario – era la possibilità di prendere la pensione al netto. Ci guadagno circa 20 mila euro all’anno e non sono pochi, poi mi trovo bene con la lingua che ritengo abbastanza comprensibile, la gente è gentile e cordiale, ho valutato la stabilità del governo, la pulizia, l’ordine che si trova qui e la sicurezza che è davvero tanta. La burocrazia è snella e veloce, ho ottenuto tutta la documentazione da presentare all’Aire in 2 giorni. In Italia ci avrei impiegato almeno un mese e chissà quante volte avrei dovuto fare andare avanti e indietro dagli uffici”, prosegue Domenico Alario.

“Sono ancora molto attivo e non voglio passare il mio tempo a chiacchierare al bar. Ho in mente di aprire una trattoria tipica siciliana. A Palermo ho un figlio disoccupato di 37 anni senza alcuna prospettiva di trovare un lavoro. Penso di farlo venire qui quando sarà avviata la mia attività”, conclude Domenico Alario.

Giovanni Greco, catanese, pensionato dell’Enel, arrivato in Portogallo nel giugno del 2016, risiede ad Olhao. “Sono qui con mia moglie anch’essa pensionata, in un appartamento di tre camere e pago 446 euro”.

Il passaggio dall’Italia al Portogallo regala ad entrambi circa 1.800 euro di pensione in più al mese. “Ma non è questo – dice Giovanni Greco, nella foto a sinistra – il motivo principale che ci ha spinti a venire qui. In Italia avevamo tutto il necessario. Stavamo in una bella villa. È stata una questione di dignità. Non sopportavamo più come ci trattava lo Stato italiano, senza più rispetto per il cittadino. Si è perennemente vessati da tasse e balzelli continui da una burocrazia lenta e farraginosa. Tutto era diventato complicato e difficile. Sentivamo – prosegue Greco – troppo stress e tensione su di noi. Qui siamo tranquilli e rilassati. Nessuno ci assilla o ci perseguita, c’è un ordine in tutto davvero invidiabile. Per avere gli arretrati della pensione, in paricolare l’Irpef, mi stavano facendo impazzire; ho dovuto mettere l’avvocato contro l’Inps e dopo 15 giorni mi hanno pagato. Dovrebbero venire qui i nostri governanti per vedere come si amministra uno Stato”, conclde Greco.

“L’Italia – aggiunge Greco – è diventato un Paese invivibile. Troppa delinquenza e troppe impunità. Sono entrati i ladri in nostra casa e ci hanno rubato persino la cassaforte. Fai la denuncia e non ne sai più nulla. Qui di tanto in tanto senti di qualche piccolo reato, spesso perpetrato da stranieri non da portoghesi”. “Il costo della vita – prosegue – è parecchio più basso dell’Italia. Appena arrivato in mezza giornata ho fatto i contratti della luce e del gas e mi sono costati 100 euro. Per entrambe le forniture pago poco meno di 60 euro al mese”.