Licata, il sindaco Angelo Cambiano non si dimette e annuncia: “Le demolizioni proseguiranno”. Angelo Cambiano, questa mattina, durante una conferenza stampa è andato a ruota libera attaccando duramente anche il presidente della regione Rosario Crocetta, dopo le polemiche e i botta e risposta di domenica pomeriggio, a L’Arena di Massimo Giletti su RaiUno.
Crocetta che stamattina lo ha chiamato anche al telefono, come ha detto Cambiano, per chiedergli scusa con l’intenzione di voler collaborare con la città di Licata. Il sindaco ‘”anti abusivi” di Licata Cambiano ha anche ritirato ufficialmente le dimissioni annunciate nei giorni scorsi, in via informale, perché, aveva sostenuto “si è sentito abbandonato dallo Stato”.
“Bisogna accogliere con positività il riscontro avuto dal Governo nazionale, attraverso il ministro Alfano e il sottosegretario Faraone, e dal Governo regionale, tramite il Governatore Crocetta”, ha poi aggiunto Cambiano incontrando giornalisti. Cambiano ha anche sostenuto che la vicenda “è stata strumentalizzata e che Licata ha bisogno della presenza piena dello Stato. In questi mesi si è abusato del termine legalità ed io in questi mesi ho sempre sentito la vicinanza del Prefetto e del Ministero dell’Interno”.
Un attacco durissimo a Crocetta da parte di Angelo Cambiano che, a Palazzo di Città, a Licata, ha spiegato che la Regione “è inadempiente”. Non solo. Ha fatto ascoltare ai giornalisti anche un audio con le parole di Crocetta rivolte sabato ai cittadini di Licata. Nell’audio si sente Crocetta che dice: “Se non si vuole demolire, basta acquisire il bene alla pubblica utilità e la magistratura non interviene”.
“Crocetta fa capire che la scelta di demolire fosse politica – ha sottolineato Cambiano – e non una decisione della magistratura. I cittadini comprendono che siamo spaesati, come se avessero un sindaco fesso che deve fare show o che prova quasi piacere a vedere piangere le persone”. E poi ha detto: “Crocetta mi ha chiamato questa mattina al telefono per scusarsi per le gravi dichiarazioni e per il tono usato ieri nella trasmissione Rai. E’ disponibile a vedermi mercoledì – dice – per parlare del Patto di Licata. Ha detto che accoglie il mio appello per lavorare su provvedimento straordinari per Licata”.
“Le demolizioni a Licata proseguiranno, anche perché è un dovere istituzionale. Non è una scelta politica”, ha anche annunciato il sindaco “Non ho scelto di demolire come dice il presidente Crocetta. Ho solo portato avanti quello che stabilisce la legge. Se la politica vuole riappropriarsi del suo ruolo, che lo faccia. Ma non lo faccia in maniera strumentale in prossimità delle elezioni annunciando una sanatoria indiscriminata. La Regione non può fare finta ciò che accade nei comuni e la politica ne prenda atto non con slogan, ma affrontando la situazione nelle commissioni apposite”, ha affermato il sindaco di Licata.
“Stamattina mi ha telefonato il ministro Alfano per comunicarmi che è pronto a sedersi a un tavolo in rappresentanza del governo nazionale – ha affermato – mi ha anche chiamato il sottosegretario Faraone per confermarmi la disponibilità del governo Renzi per rafforzare il dialogo e il confronto con questa amministrazione di Licata e favorire il processo di crescita”.
Infine, l’amarezza di essere stato lasciato solo dai colleghi sindaci dell’Agrigentino. “In questi giorni non ho sentito nessuno dei sindaci della provincia agrigentina, in cui ci sono numerosi edifici abusivi da abbattere. Sono stato isolato”, ha lamentato Angelo Cambiano. (ilsitodisicilia.it/AdnKronos)