Alessandro Albanese: “Con il Palermo retrocede in B tutta la città”

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Con la retrocessione del Palermo, scende in B un po’ tutta la città. Ad affermarlo è il presidente di Confindustria Palermo Alessandro Albanese intervistato dall’agenzia di stampa AdnKronos.

Parlare di “ripercussioni economiche dirette” sarebbe “esagerato” ma la retrocessione in serie B, ormai matematicamente sancita dal pareggio di ieri contro il Chievo a Verona, “trascina con sé l’intera immagine della città. Purtroppo – aggiunge – il calcio ha un appeal così grande che qualunque cosa la città possa fare, questa retrocessione mina comunque la sua credibilità”.

Quello che bisognava fare, secondo il numero uno degli industriali palermitani, “era non ritornare in B” e ora “si deve subito risalire”. Del neo presidente rosanero Albanese sottlinea: “Simpatico, ma la soluzione  non è Baccaglini ma i capitali”.

E a proposito della tanto attesa operazione di closing dice: “Stiamo diventando la barzelletta d’Italia. Nel mondo dell’imprenditoria quello che più conta è il rispetto degli impegni e delle scadenze. Mi auguro davvero che i tempi si siano allungati per motivi ‘giuridici’ e non ‘contabili’. Sta diventando davvero imbarazzante”.

Per quanto riguarda Maurizio Zamparini e la convinzione, da parte di alcuni, che sia voluto retrocedere o che quantomeno non abbia fatto nulla per evitarlo, Albanese si discosta nettamente. “La trovo un’analisi sbagliata – dice – Parlerei di errori di valutazione nel cambio dei direttori sportivi, degli allenatori e anche nell’aver riposto fiducia in giocatori troppo giovani, ma nulla di più”.

Un conto, afferma, “è vendere una società in seria A, un altro in B”. Zamparini, aggiunge, “ci ha regalato 15 anni di gran calcio e per questo va rispettato. Certo questa volta non è come quando siamo andati in B nel 2013, ora – conclude – non ci sono prospettive”.