Anno Giudiziario a Palermo, pochi giudici ma cresce efficienza

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Pochi giudici a fronte di una crescente richiesta di giustizia. Al Tribunale di Palermo mancano nove giudici, sei presidenti di sezione e dieci giudici onorari. Emerge dalla relazione del presidente reggente della Corte d’appello Matteo Frasca, in occasione della inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto di Palermo (che comprende anche le province di Agrigento e Trapani).

“Relativamente alle caratteristiche fondamentali del funzionamento della giustizia nel circondario di Palermo, il presidente del Tribunale segnala che l’organico del personale di magistratura – composto dal presidente, da 17 presidenti di Sezione, 107 giudici, di cui 7 giudici del lavoro, e da 63 giudici onorari – è da tempo inadeguato a far fronte alla domanda di giustizia, aumentata in maniera esponenziale, senza che, correlativamente, sia stato incrementato il numero dei giudici addetti all’Ufficio”. Cionondimeno, il funzionamento dell’amministrazione della giustizia in questo distretto giudiziario nel periodo 1 luglio 2015-30 giugno 2016 “conferma il graduale recupero di efficienza, gia’ iniziato negli anni precedenti, ancorché persistano ancora elementi di criticità soprattutto nell’ambito della giurisdizione civile”, sottolinea Frasca che aveva aperto il suo intervento rivolgendo il suo “deferente saluto” al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “che con il suo dire ed agire quotidiano ci indica modelli di comportamento ispirati a sobrietà, riserbo, garbo e limpidezza di pensiero, valori ai quali dovrebbero fare riferimento tutti coloro che svolgono funzioni pubbliche, ed in special modo coloro che amministrano la Giustizia”.

“Cosa nostra continua ad esercitare il suo diffuso, penetrante e violento controllo sulle attività economiche, imprenditoriali e sociali del territorio, anche se il dato statistico registra un decremento pari all’8% del fenomeno rispetto al precedente periodo di tempo preso in considerazione”.

E’ quanto emerge dalla relazione predisposta dal presidente reggente della Corte di appello di Palermo, Matteo Frasca. Il panorama offerto dalle indagini mostra pero’ – prosegue – come la presenza di Cosa nostra sul territorio rimanga diffusa e pervasiva e sia tuttora in grado, quando ne ha ritenuto la necessità, di portare a compimento azioni violente ed efferate per affermare la propria supremazia ed alimentare il flusso di proventi illeciti. Così , da una parte, rimane pressante la sistematica imposizione del pizzo alle attività commerciali e alle imprese, nell’ambito delle quali, tuttavia, vengono registrati crescenti ed incoraggianti atteggiamenti di rifiuto da parte delle vittime e di denunzia – o comunque collaborazione – con gli organi dello Stato”.