Apprendi: “Gli elettori giudici di Crocetta e del Pd, a Palermo con Orlando”

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Pino Apprendi

Pino Apprendi da due settimane è tornato a sedere sugli scranni di sala d’Ercole all’Ars. Ha preso il posto di Francesco Riggio, dopo che la commissione verifica poteri dell’Ars ha preso atto del decreto della presidenza del Consiglio sulla sospensione di Francesco Riggio dalla carica di deputato regionale. Riggio era stato coinvolto nello scandalo Ciapi di Palermo, ed era subentrato a Fabrizio Ferrandelli, che si era dimesso, e aveva aderito al gruppo Misto.

Pino Apprendi, 67 anni, una vita nei Vigili del Fuoco, militante Pci, Pds, Ds e ora nel Pd, è stato per anni consigliere comunale di Palermo, ma anche deputato regionale nel 2006 nella 14esima legislatura, nel 2008 nella 15esima e dal 6 dicembre è entrato formalmente a sala d’Ercole nella 16.ma legislatura.

Onorevole Apprendi, quanto è stata dura attendere alla finestra in attesa di fare ingresso in Assemblea regionale?

“In verità in questi quattro anni, non sono stato alla finestra, ho continuato a fare politica da un’altra postazione. Non credo che sia indispensabile avere uno scranno per occuparsi dei problemi della gente. Una cosa è fare politica, altro è la gestione del potere. Ho girato quasi tutte le carceri siciliane per denunciarne la carenza complessiva e reclamare il diritto alla dignità del detenuto, ho partecipato con passione per evitare il fallimento della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana”.

Lei è arrivato da pochi giorni e subito si è dato da fare con interrogazioni sui musei chiusi durante le feste e i rifiuti che la Sicilia addirittura importa. Qual è il suo giudizio sulla gestione dei beni culturali e su quella dei rifiuti?

“La Sicilia è un’isola che “naturalmente” è a vocazione turistica. Il mondo sa che la maggior parte dei siti culturali si trova in Sicilia. Nonostante ciò, poco è stato fatto dai Governi che si sono succeduti affinché il turismo diventasse “sistema” produttivo. La Sicilia ha una grande offerta che è rappresentata, oltre che dai siti culturali, dalla enogastronomia, dalle riserve, dal mare. I turisti, dopo la crisi dei Paesi del Mediterraneo, sono arrivati, direi, spontaneamente. Non mi pare che la risposta nostra sia stata e sia adeguata. Certamente la chiusura dei musei durante le feste di fine anno, non è una risposta adeguata a quello che il turista ci chiede. Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, quando ho visto un servizio in tv sull’arrivo dei tir provenienti dall’Ilva, francamente mi sono sentito su “scherzi a parte”. Noi continuiamo a portare i rifiuti in discarica con costi altissimi per i comuni e gravi conseguenze per l’ambiente e la salute dei cittadini, ogni tanto viene paventata la necessità di portarli all’estero e la Regione che fa? Sceglie di avvelenarci consentendo l’arrivo di rifiuti “speciali”. Le commissioni nazionali d’inchiesta denunciano gli appetiti che la mafia ha per questo delicato settore, e l’esempio della Campania è sotto gli occhi di tutti. Per nostra fortuna in Sicilia la mafia non se ne occupa, o almeno non viene fuori nulla, è un’isola felice di legalità”.

Onorevole Apprendi, Crocetta ha intenzione di ricandidarsi alla presidenza della Regione, qual è il suo giudizio sull’operato del governatore e secondo lei sarà il candidato del Pd?

“Questo Governo nasce dopo due legislature chiuse per motivi giudiziari legati ai presidenti di allora, concentrando pertanto l’attenzione più che all’Amministrazione alla conferma di una lotta al malaffare ed alle infiltrazioni mafiose. L’esempio della formazione è sotto gli occhi di tutti. I maggiori scandali sono venuti fuori con arresti eccellenti proprio dalla formazione; se da un lato occorreva smantellare un sistema piegato sui politici e sugli affari di intere famiglie, poco o nulla è stato fatto per garantire il lavoro a chi già lo aveva e non credo che gli ultimi provvedimenti abbiano diradato le nebbie che offuscavano questo settore. Il Governatore uscente ha il diritto di ricandidarsi, il Partito Democratico che lo ha sostenuto nel bene e nel male, adesso non gli può chiedere di fare le primarie, la gente non lo capisce, ci accusano di schizofrenia politica. Il presidente uscente e il Partito Democratico saranno giudicati dagli elettori per quello che hanno fatto”.

Lei è arrivato proprio sabato sera dalla manifestazione di Roma “L’Italia prima di tutto – un nuovo Pd per ricostruire il centrosinistra”, dove la Sinistra riformista del Pd si è riunita per fare il punto della situazione dopo la pesante sconfitta al Referendum. Lei sta con Bersani e Speranza?

“Io sto con Speranza da quando due anni fa, a Bologna, fu fondata l’area riformista”.

Speranza ha detto che girerà l’Italia e che guardando al sistema di potere di Renzi qualcuno penserà che è una sfida come Davide contro Golia. L’ex capo gruppo Pd alla Camera ha detto di accettare la sfida ed è ottimista perché non si sente solo. Ce la può fare Roberto Speranza, che ha richiamato tutti all’umiltà?

“Roberto Speranza è un giovane che ha dato ampia dimostrazione di non stare attaccato alla poltrona, si è dimesso a 34 anni da capo gruppo alla Camera dei deputati, quando si volle imporre la legge elettorale “Italicum” rimuovendo dieci parlamentari dalla commissione. Credo abbia, ad oggi, dimostrato la necessaria serietà per affrontare questa competizione”.

E come sta il Pd in Sicilia? Lei vede un partito compatto?

“Più che un partito compatto vedo un arcipelago. Siamo lontani dal mondo che storicamente abbiamo rappresentato, abbarbicati nel “palazzo”. L’iscritto non cerca il partito, cerca il capo corrente e questo ci danneggia fortemente. Ci vorrà un grande sforzo per riappropriarci del consenso di chi in questi anni ci ha lasciato silenziosamente. A chi mi chiede, quasi con ossessione, se ci sarà una scissione continuo a dire che il PD è il mio partito e non intendo lasciarlo”.

Si avvicinano le elezioni amministrative a Palermo, c’è chi dice che Orlando tornerà a vincere, Ferrandelli lo sfida da indipendente, il centrodestra pare si sia ricompattato e resta l’incognita M5S. Onorevole Apprendi, cosa pensa che farà Il Pd? 

“Più volte abbiamo sollecitato di aprire una discussione sulle amministrative di Palermo. Ad oggi non mi risulta che ci siano candidature ufficiali del PD; è singolare che Ferrandelli dirigente del PD, già sostenuto, lealmente, da noi alle primarie di cinque anni fa, si dichiari indipendente per questa competizione elettorale. Teoricamente se il PD mette un candidato ufficiale, si ritroverà come competitor un suo dirigente. Il rischio è l’appiattimento su partiti che storicamente in Sicilia hanno rappresentato “altro”. Ripartiamo dal centrosinistra e dialoghiamo con Leoluca Orlando”.