Borgo dei Borghi: Bobbio che vince scatena polemiche e Palazzolo Acreide spera

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Fuoco di fila di polemiche sulla vittoria di Bobbio, in provincia di Piacenza, a Borgo dei Borghi, successo decretato dal programma di Rai Tre, condotto da Camila Raznovich e dedicato ai borghi più belli d’Italia e che ha visto la sconfitta clamorosa della siciliana Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa.

Esulta Roberto Pasquali, 62 anni, sindaco del paese dal 1999 e consigliere comunale dal 1985: “L’incoronazione a Borgo dei borghi d’Italia rappresenta il coronamento di vent’anni di lavoro per creare un brand turistico del nostro meraviglioso paese. Le carte vincenti sono la nostra storia e la nostra cultura – prosegue – ma anche l’essere inseriti in un contesto, la Valtrebbia, che Hemingway ha definito la vallata più bella del mondo. Abbiamo un meraviglioso fiume balneabile, una natura selvaggia sui nostri monti e richiami storico artistici unici in paese”.

Affacciata sul fiume Trebbia, la cittadina di Bobbio risente delle influenze delle regioni con cui confina e di cui in passato ha fatto parte (Liguria, Lombardia e Piemonte): sulle colline circostanti si coltivano ancora il nebbiolo e il dolcetto ed i piatti tipici sono di “fusione” con quelli della vicina Liguria. Il paese è ai piedi del Monte Penice a 272 metri di altezza con poco più di 3.500 abitanti, che si triplicano nella stagione calda quando la vallata è meta di turismo estivo. Il territorio è abitato fin dal neolitico ed è divenuto romano nel 14 a.C. con la successiva nascita del primo nucleo del borgo di Bobium.

Ma la storia di Bobbio si identifica soprattutto con quella del monaco missionario irlandese Colombano che vi è morto nel 615 e con il Monastero di San Colombano, da lui fondato nel 614, monumentale aggregazione di edifici tra i quali svetta la facciata della basilica affiancata dall’elegante porticato dell’abbazia, dove hanno sede il museo e il celebre scriptorium. L’altro simbolo di Bobbio è il famoso ponte Vecchio, detto anche Gobbo o del Diavolo (per il particolare profilo ondulato e contorto). Un ponte di età romanica con rifacimenti successivi e sovrastrutture barocche, lungo 280 metri con undici arcate diseguali tra loro. Bobbio è anche il paese natale del regista Marco Bellocchio, che qui da anni in estate organizza il suo Festival del Cinema. Da vedere a Bobbio, paese che in centro mantiene ancora le strade storiche con l’acciottolato, anche la piazza San Francesco, il santuario della Madonna dell’Aiuto (1621) e il monastero di San Francesco, conservatosi nello stile francescano rustico del XIII secolo con chiostro del XV secolo, mentre la chiesa è stata ricostruita in forme barocche all’inizio del Settecento.

Assessore al Turismo Messina: “Papocchio, vittoria vada a Palazzolo Acreide”

“Se dovesse corrispondere al vero, così come si evince da diversi articoli di stampa, che Philippe Daverio, presidente della giuria della gara “Borgo dei borghi”, ha ricevuto lo scorso novembre la cittadinanza onoraria di Bobbio per “meriti nella valorizzazione” del borgo, ci troviamo di fronte ad un grande papocchio per non dire altro”. Lo dice l’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana Manlio Messina dopo che la trasmissione di Rai Tre ha incoronato Bobbio, in provincia di Piacenza, in Emilia Romagna, davanti alla siracusana Palazzolo Acreide, che aveva conquistato il 42% del televoto. “Da quello che leggo in queste ore siamo davanti ad un palese conflitto di interessi tra chi avrebbe dovuto essere essere parte terza ed invece si è rivelato alla fine decisivo nella scelta del borgo vincitore – sottolinea Messina -. E’ incredibile come sia stato ribaltato il televoto popolare facendo prevalere quello della giuria di esperti. Non vogliamo mettere in dubbio le bellezze di Bobbio – aggiunge l’esponente del governo Musumeci – ma, se un vincitore ci deve essere in questa gara, quel vincitore desideriamo che sia la nostra Palazzolo Acreide e chiediamo che si possa trovare una soluzione chiara per riparare ad un imbarazzante errore che la Rai, come servizio pubblico, non si può permettere in considerazione del fatto che ha chiamato in causa i telespettatori facendoli partecipare attivamente proprio con il televoto”, conclude Messina.

Interrogazione di Anzaldi in commissione di Vigilanza Rai

“La Rai chiarisca se dietro il concorso televisivo Borgo dei borghi, andato in onda su Rai3, non ci sia un imbarazzante caso di conflitto di interessi del presidente della giuria, Philippe Daverio. Se sono stati commessi errori e ci sono state connivenze, chi ha sbagliato deve pagare. Presento un’interrogazione in commissione di Vigilanza. Il presidente della giuria Daverio è un grande sostenitore pubblico di Bobbio”. Lo scrive su Facebook il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. “E’ stato opportuno dare l’ultima parola – prosegue Anzaldi – su una competizione in onda nel servizio pubblico a chi, come Daverio, non ha fatto mistero di parteggiare per un preciso concorrente? Come è stata selezionata la giuria, e da chi? Daverio ha mai ricevuto denaro da istituzioni ed enti territoriali per la valorizzazione di Bobbio? Daverio un anno fa proponeva addirittura di nominare Bobbio terza capitale d’Europa, insieme con Strasburgo e Bruxelles: la trasmissione di Rai3 aveva un vincitore annunciato? Nessuno mette in discussione la bellezza di tutti i borghi in gara, compreso l’incantevole Bobbio, ma quando c’è il marchio Rai pagato da tutti i cittadini servono massime garanzie. E’ necessario che l’amministratore delegato Salini e il direttore di Rai3 Coletta chiariscano ai cittadini cosa è successo e se tutto sia stato fatto rispettando le regole e l’imparzialità del servizio pubblico, oppure se qualcuno abbia lucrato dietro la buona fede dei telespettatori”.