Catanzaro: dopo la morte di Giovanni Aiello, la Dda sequestra la casa, la barca e il telefonino

0
138

Catanzaro: al centro di indagini su misteri e intrighi da vivo, Giovanni Aiello, l’ex poliziotto della Squadra mobile di Palermo con un passato nei servizi, continua a far parlare di se anche da morto. Dopo il decesso, avvenuto lunedì sulla spiaggia di Montauro dove viveva da molti anni, la Dda di Reggio Calabria ha disposto il sequestro probatorio della casa, della barca e del telefono cellulare di Aiello.

Una decisione presa in attesa dell’autopsia disposta dalla Dda di Catanzaro, competente per territorio, per fugare ogni possibile dubbio sulle cause naturali della morte. Il provvedimento è stato preso dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, titolare dell’inchiesta “‘Ndrangheta stragista” sui rapporti tra criminalità organizzata calabrese e mafia nella strategia stragista voluta da Totò Riina agli inizi degli anni ’90 per ricattare lo Stato ed avviare una trattativa con le istituzioni per attenuare la normativa antimafia.

Una strategia nell’ambito della quale, secondo i magistrati, rientravano anche gli attentati compiuti nel reggino tra il ’93 ed il ’94 ai danni di pattuglie di carabinieri che provocarono la morte di due militari ed il ferimento di altri due. Nell’inchiesta Aiello era indagato per induzione a rendere dichiarazioni false all’autorità giudiziaria.

Secondo l’accusa avrebbe costretto l’ex capitano dei carabinieri Saverio Spadaro Tracuzzi a mentire sui suoi rapporti con lo stesso Aiello e sul suo ruolo nella ‘ndrangheta. Gli investigatori della squadra mobile reggina, dunque, sono tornati – c’erano già stati per perquisirla il 24 luglio scorso quando scattò l’operazione “‘Ndrangheta stragista” – nella casa dell’ex agente per sequestrarla. In quest’ultima occasione hanno anche sentito la vedova.

Aiello, secondo il racconto fatto da alcuni collaboratori di giustizia siciliani che lo hanno indicato come “Faccia da mostro” per una profonda cicatrice sul volto provocata da una fucilata, sull’isola sarebbe stato parte di una rete fatta da mafiosi e apparati deviati dello stato. Coinvolto in alcune indagini scottanti, l’ex poliziotto ha sempre respinto ogni addebito e non e’ mai arrivato a processo. Adesso, con il sequestro, la Dda reggina intende “congelare” lo stato dai luoghi ed il telefonino, per verificare se la casetta sul mare di Montauro e la memoria del cellulare possano “parlare” e raccontare qualcosa di inedito sulla vita di Aiello. In attesa che l’autopsia fughi ogni dubbio sulle cause naturali della sua morte. (ANSA).